Il Pordenone non cambia: avanti con Di Carlo
Nessun ribaltone in casa neroverde. Il tecnico resta in sella, ma serve una svolta già a partire dalla trasferta di Trento

Avanti con Domenico Di Carlo, ma è chiaro che qualcosa deve cambiare. Nonostante il deludente pareggio col Mantova, il Pordenone ha deciso di andare avanti col suo allenatore, secondo in classifica nel girone A di Serie C a un punto dalla vetta (occupata da Pro Sesto e Feralpisalò). Ciò non toglie che dal prossimo match, in programma sabato in trasferta a Trento, dopo tre pari nelle ultime quattro gare serve tuttavia una vittoria. A tutti i costi. Sono solo 17 i punti ottenuti nelle ultime 13 uscite, per una media di 1,3 a incontro. Pochissimo per sperare di salire in serie B. Se i friulani sono ancora lassù, lo devono alla prima, buona parte di campionato e al recente scarso rendimento delle concorrenti.
QUANTI PROBLEMI
Il fatto che nessuno corra, unito a un campionato ancora apertissimo, sono alcuni degli aspetti che portano il Pordenone a non cambiare mister. Le speranze di vincere il torneo sono ancora molte e, dunque, si mantiene lo status quo, confidando che sia la scelta giusta. Il tempo però passa e i risultati non migliorano. E la leadership del campionato, che poteva essere saldamente nelle mani della squadra friulana, è cosa d’altri. Per questo, se si fosse optato di esonerare il tecnico, non sarebbe stata una scelta del tutto criticabile, anzi. A livello di proposta offensiva il Pordenone lascia molto a desiderare: è una formazione che vive sulle seconde palle e sui calci piazzati. Attende che si accenda l’estro del singolo. A volte serve qualcosa di più.
Su questi aspetti l’allenatore, per quanto ai microfoni sia critico con se stesso, deve fare di più. Vero è anche che la responsabilità del rendimento negativo è anche dei giocatori. Di Carlo, dalla panchina, non può nulla di fronte ad alcuni clamorosi errori commessi sottoporta da Dubickas e Piscopo. Allo stesso punto non può che assistere inerme alle indecisioni di Ajeti e Pirrello. Si tratta di sbagli legati alla tecnica e alla tattica individuale, non di squadra. I neroverdi lamentano numerosi problemi. Non a caso vantano un rendimento di una formazione da centro classifica nonostante il potenziale da primato.
UNA SCOSSA
Se non risolvono questi problemi, sarà difficile arrivare davanti a tutti, anzi. Così come sarà complicato vincere con questo vivacchiare (dal punto di vista dei risultati). Il Pordenone, per quanto ha investito e vista la concorrenza con cui si confronta, non può permettersi il lusso di perdere il campionato. Va data una scossa, che può essere trasmessa molti modi. Può anche passare attraverso la conferma pubblica e molto decisa sino a fine campionato di mister Di Carlo. Non serve sempre un esonero, ma “basta” una scelta netta per annullare dubbi ed eventuali alibi. Certo è che una vittoria, sabato, rappresenterebbe una bella aspirina in questo momento. Non risolverebbe tutto, ma un po’ di cose sì. In calendario c’è la sfida all’ex Bruno Tedino.
All’andata il successo per 2-0 rappresentò l’inizio di un ottimo periodo per la formazione neroverde. Dopo quei tre punti seguirono quattro affermazioni nelle successive cinque partite. Chissà se i ramarri saranno in grado di fare lo stesso. Sarebbe il modo migliore per uscire dalla crisi nonché il cambio di marcia deciso verso la serie B.
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