Il Napoli prova a rinviare la festa Juve

La stagione è agli sgoccioli ed eccoci alle scoperte epocali: vince chi ha i soldi. I tedeschi fabbricano (e vendono, nonostante la crisi) auto e cavatappi, navi e tritaghiaccio e vincono anche nel calcio; gli spagnoli hanno le pezze al sedere come noi e pure le corride non tirano più, ma sono appoggiati da banche compiacenti che ora devono fare i conti con l’Europa; gli inglesi vivono alle spalle degli altri (colonie, finanza) da secoli e se trovano qualche avventuriero russo o qualche sceicco danaroso, vincono qualcosa. Noi siamo andati avanti per decenni con pizze, fichi e Ferrari. E abbiamo accontentato molti.
La Juve fa polpette di tutti, ma appena gioca fuori porta (contro avversari veri) il suo dominio scema. De Laurentiis manda tweet al cianuro a quelli del... Cagliari, mentre già i bene informati annunciano l’addio di Cavani. I milanisti si accontentano di creste finte e sogni psichedelici. Gli interisti mandano in avanscoperta Zanetti da Papa Francesco, non si sa mai... Insomma, mentre la Juve spera di strappare subito lo scudetto al... Toro in un derby antico e glorioso, gli altri contano i cocci.
Il Milan con il Catania spera di tener lontano la Fiorentina dai preliminari di Champions League. E la pompa dei suiveurs è pronta a festeggiare chissà cosa, mentre i segugi del mercato sperano che dagli spaghetti al pomodoro e basilico del formidabile ristorante rossonero esali il profumo di campioni in arrivo. Il derby torinese all’andata finì 3-0 (doppietta di Marchisio e gol di Giovinco), stavolta mancheranno Darmian e Vives, mentre Conte pare intenzionato a far giocare davanti Marchisio. Eh, sono lontani i tempi in cui Radice strappava lo scudetto all’amico Trapattoni e il povero Ferrini cercava di fare espellere un importante juventino ripetendogli di conoscere bene la localizzazione di un certo neo fra le pudenda della di lui signora. Alla fine l’offeso non potendo negare il neo, reagì, fu cacciato e il Toro del “mago col colbacco” Gustavo Giagnoni vinse il derby. Ma la partitissima torinese, alla fin fine, risolverà solo una questione rionale. Nella vexata quaestio fra Napoli, Milan e Fiorentina per i posti d’onore (ma non solo), i partenopei andranno sul campo degli ultimi senza Cavani e Behrami, per non fare la figuraccia della Roma: l’obiettivo è vincere e rinviare la festa scudetto alla Juve. Il Milan spera il contrario: chiuderà la giornata affrontando un Catania mutilato (squalificati Andujar, Bellusci, Spolli), recuperando persin SuperMario Balotelli. I ragionieri del gol hanno scoperto che l’attacco rossonero s’è inceppato, così nelle ultime quattro partite il Milan ha fatto solo cinque punti e la Fiorentina le sta saltando addosso. I viola giocheranno a Genova contro la Samp, una partita di media difficoltà, se non ci fossero i vecchi rancori fra Delio Rossi e quel Ljaijc che fecero a cazzotti l’anno scorso.
Probabilmente la situazione non cambierà molto in classifica, anche se i soliti ragionieri hanno fatto presente che non è il caso di sottilizzare perchè la Champions League vale 30 milioni, l’Europa League 20 e la retrocessione in B causa mancati introiti per 50 milioni. Quelli del Genoa, che gioceranno sul campo di un Chievo già salvo si son portati avanti facendo a cazzotti fra di loro, Portanova sarà squalificato come i gialloblu Frey e Cesar. Il Siena se la giocherà sul campo della Roma che correrà per i suddetti 20 milioni. Il Palermo ospiterà un’Inter dimezzata. I rosanero giocheranno per la vita e la morte, con problemi vari e senza Dossena. L’unica partita quasi amichevole sarà Atalanta-Bologna, infatti sarà arbitratta dall’esordiente Gavillucci.
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