I friulani protagonisti al Giro: «Sarà un’emozione speciale»
De Marchi, Buratti e Fabbro, il ds Pellizotti e Germano, fisioterapista di Evenpoel a Lignano raccontano le loro esperienze passate e i sogni per l’edizione 2023

LIGNANO. Tre ciclisti professionisti, un direttore sportivo con una importante carriera da atleta alle spalle e il massaggiatore di fiducia del team del campione del mondo in carica. Gli appassionati convenuti ieri sera alla Terrazza a Mare di Lignano hanno abbracciato Nicolò Buratti, Alessandro De Marchi e Matteo Fabbro, in rigoroso ordine alfabetico, ciclisti friulani in forza rispettivamente alla Bahrain Victorious, al Team Jayco e alla Bora Hansgrohe. Ha ascoltato dalla voce di Franco Pellizotti, ds della Bahrain di Jonathan Milan, i racconti di uno che ne ha viste tante, sia stando in sella alla bici, sia ora guidando un’ammiraglia.
E ha apprezzato le emozioni che il fisioterapista Yankee Germano ha svelato, in merito al suo lavoro con l’iridato Remco Evenpoel, giovane fenomeno belga del Team Soudal-Quick-Step. Una bella occasione anche per i tifosi di ritrovarsi al contatto con cinque protagonisti friulani nel dorato mondo del World Tour. Un’opportunità, organizzata dalla Federciclismo regionale del presidente Stefano Bandolin, di far sentire ai cinque professionisti il calore e la vicinanza di un territorio, alla vigilia del Giro d’Italia.
Per ora, solo De Marchi è sicuro di prendere parte alla corsa rosa, che scatterà il 6 maggio dall’Abruzzo: «Un’emozione sempre viva – ha rivelato il Rosso di Buia –: affronterò il Giro con la consapevolezza di quello che ho fatto e che posso dare ora. E sapere che ci sarà una tappa in Friuli, voluta e disegnata da Enzo Cainero, mi dà una marcia in più, perché è sempre bello correre in mezzo alla mia gente».
Proprio la figura dell’indimenticabile Cainero è stata anch’essa protagonista della serata. Presenti in sala Andrea Cainero e Paolo Urbani, che hanno raccolto, assieme a Bepi Bazzana, l’eredità del patron Enzo. Presente Mauro Bordin, neo Presidente del Consiglio Regionale, alla sua prima uscita pubblica dopo l’elezione.
Tutti hanno ribadito che la passione per le due ruote non è circoscritta al Giro d’Italia, ma rappresenta ciò che tutto il territorio esprime, attraverso il lavoro e l’impegno di centinaia di tesserati, di società ciclistiche, di eventi sportivi: irrinunciabile base di partenza verso i sogni da World Tour.
E per un Fabbro che sfoglia la classica margherita («non so ancora se farò il Giro, attendo comunicazioni dalla squadra. In ogni caso, darò il massimo, in appoggio ai miei capitani»), c’è un Buratti che scalpita: «A breve parto per il Giro d’Ungheria. L’impatto con i prof è stato intenso: sto ancora imparando». Yankee Germano, invece, sa che la sua squadra, con Evenpoel, è favorita per la vittoria finale: «La corsa è sempre un’incognita, ma cercheremo di fare il massimo», le parole del fisioterapista di Terenzano.
E Pellizotti? «A Tarvisio ho vinto nel 2002 la mia prima corsa da prof – ha ammiccato il Pelli, guardando soprattutto alla cronoscalata del Lussari –: quest’anno proveremo a dar battaglia, con quattro capitani a caccia di soddisfazioni».
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