I friulani di Svizzera: appuntamento a Berna per l’Udinese

INVIATO A BERNA. Appuntamento qui stasera, a quindici minuti circa dal centro di Berna, dalla casa che sotto i portici della Kramgasse – al civico 49 – fu di Albert Einstein, un secolo fa. Un ponte sull’Aar e poi via lungo l’infinito rettilineo della Papiermuhlerstrasse che conduce allo Stade de Suisse, la “casa” dello Young Boys. Arriveranno da Neuchâtel, da Basilea, da Zurigo, dal Canton Ticino. A decine. Almeno un paio di centinaia. Sono tanti i friulani di Svizzera che si stringeranno attorno all’Udinese, in una sorta di ringraziamento nei confronti di chi, vestendo quella maglia bianconera, riesce a cucire i brandelli della memoria sull’amata terra, lasciata magari tanti anni fa per trovare un lavoro, farsi una posizione, crescere i propri figli.
Uno di questi è Aurelio: nel web, nei social network, è conosciuto come Switzerland Gjatmat, un modo per dire che lui è sì svizzero, ma anche tanto friulano. Padre di Muzzana, mamma elvetica, Aurelio ha l’Udinese nel sangue. Nato nel Canton Ticino, vicino a Bellinzona, rientra nella Piccola patria nel ’77, da ragazzino, giusto in tempo per vivere la scalata bianconera verso i piani alti del calcio italiano, dopo anni di purgatorio.
Una passionaccia che Aurelio “Gjatmat” alimenta andando al Friuli ogni domenica, fino a quando la vita lo riporta in Svizzera. Là l’Udinese non è popolare come i club metropolitani. Che fare? «Decisi di girare il più possibile con addosso la tuta e il cappellino dell’Udin», racconta Aurelio. Una tattica che venne premiata dopo qualche mese: «Una sera d’estate, durante un torneo di beach volley in piazza, sentii alcuni cori della Nord. Ho pensato: bon, trovati!». Trovati Moreno e Stefano, altri due bianconeri dentro.
Ecco il nucleo storico degli Suisse Torzeons, tifosi che seguono l’Udinese anche nelle trasferte di campionato nel Nord Italia esponendo il loro vessillo rossocrociato con al centro il grifone di Bertrando. «Ma veniamo di tanto in tanto anche in Friuli accompagnati da diversi simpatizzanti: la squadra gioca bene ed è sempre più conosciuta, il cibo e il vino sono buoni, insomma, anche qui ci sono sempre più tifosi dell’Udinese». Oggi saranno sulle tribune dello Stade de Suisse: «Uno stadio moderno, da imitare, speriamo che il Friuli sia così tra qualche anno. Il clima? Non troveremo un tifo caldo, qui contano solo i derby».
Stasera l’avamposto friulano del Canton TicIno risponderà dunque presente. Ha acquistato i tagliandi a Udine con la collaborazione dell’Auc e quindi potrà accomodarsi nel settore ospiti assieme ai club che in pullman raggiungeranno in mattinata la Svizzera. Altri arriveranno da Basilea («Siamo tutti in contatto telefonico», svela Aurelio), ma il grosso dellla “truppa” è targato Zurigo, grazie al club locale che si muoverà con due pullmini. Si è affidato invece ai parenti residenti in Friuli il contingente di Neuchâtel, oltre una ventina di tifosi legati all’Audax, società calcistica della Svizzera romanda sorta da una costola dell’associazione Pal Friul. Anche loro saranno dunque nel settore bianconero, ma è chiaro che molti altri tifosi friulani saranno sparpagliati sulle tribune, magari solo fasciati da una sciarpa bianconera. L’importante è che neppure stavolta l’Udinese sarà sola.
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