Gsa, canestri per sognare

Era il 18 maggio 2011 quando la Snaidero Udine, perdendo 85-88 in casa contro la Reyer, salutava i play-off di quella che all’epoca si chiamava Legadue. Una partita destinata a passare alla storia, perché è stata l’ultima gara del campionato italiano giocata al palasport Carnera.
Sei anni abbondanti dopo, il tempio della pallacanestro udinese riaccende i riflettori sulla A2 per Gsa-Fortitudo, e di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanta. Il Carnera si è rifatto il look, la Snaidero ha cessato l’attività pochi mesi dopo quella partita, la Reyer ha coronato la sua risalita e si è cucita lo scudetto sulle maglie, l’Apu Gsa ha raccolto l’eredità cestistica della Snaidero e sta portando avanti con buoni risultati un ambizioso progetto di rilancio del basket a Udine. Di fronte a lei, questa sera, c’è un’altra piazza storica del panorama cestistico tricolore, quella Fortitudo che proprio come Udine sta cercando di tornare ai fasti del passato.
Di temi, per questa partita, ce ne sono in abbondanza. Gli appassionati udinesi della palla a spicchi hanno pazientato a lungo per vedere riaperto il Carnera, ma da oggi possono tornare ad accomodarsi sui seggiolini per tifare Udine. L’Apu Gsa, in questi anni di forzato esilio, ha fatto la sua “gavetta sportiva”, conquistandosi la seconda categoria nazionale sul campo. Con il general manager Davide Micalich ideale trait d’union fra passato e presente, ha preso la rincorsa dalla Divisione Nazionale C, che oggi si chiama C Gold e gli addetti ai lavori hanno sempre chiamato C1, ha ottenuto una promozione in serie B vincendo i play-off contro Montebelluna, ha alzato l’asticella e dopo due tentativi infruttuosi, ha centrato l’agognata promozione in serie A2 in un’indimenticabile spareggio con Forlì a Montecatini.
Il pubblico, nel frattempo, ha fatto la sua parte, riempiendo il palasport Benedetti, catino infuocato nelle sfide play-off contro Orzinuovi e Bergamo, giusto per citare due avversarie che quest’anno la Gsa ritroverà sul suo cammino. E non si è tirato indietro neppure quando ha dovuto fare qualche chilometro e raggiungere il palasport di Cividale del Friuli, “casa” dei bianconeri nella stagione da neopromossa in A2 a causa dei ritardi nella consegna del Carnera.
Una stagione carica di soddisfazioni, che ha riacceso la fiamma della rivalità sportiva fra Udine e Trieste, con un derby, quello di ritorno, capace di far esplodere la felicità dei tifosi bianconeri. La Gsa ha cambiato marcia nel finale di regular season, con sei vittorie consecutive ha sfiorato un’incredibile qualificazione ai play-off dopo aver rischiato di scivolare in zona play-out. Ha messo sotto sia all’andata che al ritorno due big come la De’ Longhi Treviso e la Fortitudo Bologna, avversaria odierna.
Il percorso di crescita è stato completato. In estate la società ha deciso di alzare ancora un po’ l’asticella delle proprie ambizioni ed ha operato sul mercato con tempismo e lucidità, senza lesinare investimenti. È stata allestita una squadra competitiva, che merita di “recitare” sul “palcoscenico” principale del basket cittadino. I quasi duemila abbonamenti sono il termometro di una passione che si è riaccesa, insieme ad essa stasera si riaccendono i riflettori. La palla a due è pronta per essere alzata, è ora di fare canestro.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto