Gotti e le partite allo stadio Friuli che finora gli hanno complicato la vita

UDINE. In aritmetica c’è la prova del 9, per l’Udinese c’è quella dell’11. Perché dopo dieci gare allo stadio Friuli giocate non sempre in modo esemplare, nel girone di ritorno da questa domenica, contro il Verona, dovrà dimostrare di poter conquistare punti importanti in ottica salvezza proprio tra le mura amiche.
È un dato di fatto: la squadra di Gotti si è rivelata una “formazione d’assalto” , capace di strappare un bottino importante in trasferta, ma da qui alla fine del campionato il calendario proporrà appuntamenti chiave in ottica salvezza proprio all’ombra dell’ardo dei Rizzi.
Andiamo per ordine. L’Udinese come detto ha disputato finora dieci gare in casa durante le quali ha raccolto soli 9 punti sui 21 in classifica, frutto di due successi (contro Parma e Genoa), tre pareggi (con Crotone, Atalanta e Inter) e addirittura 5 sconfitte (con Spezia, Roma, Milan, Benevento e Napoli).
A livello di impatto, è chiaro che devono preoccupare in particolare i risultati ottenuti con le neopromosse Spezia, Benevento e Crotone che hanno fruttato un solo punticino a Luca Gotti e che costringeranno i bianconeri a fare gli straordinari nel girone discendente.
Anche se, in quest’ottica, bisogna anche dire che il tecnico di Contarina si è subito portato avanti con il lavoro mettendo a segno un colpaccio nella prima uscita, quella in terra ligure della scorsa domenica, quando ha reso pan per focaccia al collega Vincenzo Italiano, nonostante sia rimasto sotto (0-2 per lo Spezia nell’andata, 1-0 nel ritorno) nel computo degli scontri diretti che – non c’è da augurarselo – potrebbero servire alla fine in caso di arrivo a pari punti.
Per fortuna l’Udinese è riuscita a rispondere con delle ottime prestazioni in trasferta. Non a caso ha messo le mani su tre vittorie (con Lazio, Torino e appunto Spezia) e altrettanti pareggi (Sassuolo, Cagliari e Bologna) a fronte di quattro stop (Verona, Fiorentina, Juventus e Sampdoria). 1,20 punti di media a incontro, dunque. E visto che ci siamo si può dire anche che a livello realizzativo i bianconeri lontano dal Friuli hanno segnato un gol ogni ora, o poco più (64 minuti), considerando che ne hanno fatti 14.
Proprio questa voce, legata alla “qualità” delle avversarie ci aiutano a capire che il calcio istintivo, fatto di ripartenze premia Gotti quando si tratta di chiudersi a riccio per poi proporsi sfruttando i velocisti che ha in squadra. Così ha fatto punti all’Olimpico con la Lazio, ma anche a Torino e con lo stesso Spezia, squadre di caratura inferiore, ma anche “costrette” dalla situazione a fare la partita.
Da questo punto di vista è chiaro che le gare di ritorno con Crotone e Benevento, ma anche con Parma e Genoa, tutte da giocare in trasferta, potrebbero davvero essere pane per i denti dell’Udinese, tanto per parlare di scontri diretti nella seconda parte della classifica, escludendo insomma gli incroci con Roma, Atalanta, Napoli e Inter. Per contro, visto il ruolino di marcia dell’andata, i bianconeri faranno bene a stare attenti alle sfide con Fiorentina, Torino, Cagliari e Bologna, altri scontri diretti che potrebbero davvero semplificare la stagione dell’Udinese. O complicarla in modo terribile.
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