Gigi Delneri e quel mese a Empoli: toccata e fuga
UDINE. L’estate del 1998 fu particolarmente calda per il mercato degli allenatori. Alberto Zaccheroni, dopo il triennio d’oro a Udine, approda al Milan. In Friuli al suo posto arriva da Vicenza Francesco Guidolin. La Juve comincerà l’annata con Marcello Lippi, ma poi lo sostituirà con il giovane Carlo Ancelotti.
A Empoli Luciano Spalletti, dopo aver conquistato una storica salvezza, non rinnova il contratto e accetta l’offerta della Sampdoria. Il presidente Corsi, per sostituirlo, sceglie Gigi Delneri. Sì, proprio lui, avete capito bene, l’attuale allenatore dell’Udinese.
Definirlo un ex, però, è forse troppo visto che l’esperienza di Gigi in Toscana durò lo spazio di un mese. Non cominciò nemmeno il campionato e infatti a stagione in corso venne richiamato alla Ternana dove aveva lavorato nelle due precedenti stagioni.
Squadra di allenatori. Empoli è considerata un’isola felice del nostro calcio e fa specie pensare che Delneri non abbia trovato le condizioni ideali per lavorare (già allora il presidente era Fabrizio Corsi).
Non più tardi di due anni dopo in una società con caratteristiche simili, il Chievo, costruirà il capolavoro della sua carriera portando i veneti in Europa. «Erano abituati ad altri metodi di lavoro e non ci siamo incontrati», ha spiegato Gigi tre mesi fa in una intervista al nostro giornale.
In quella squadra giocava con la maglia numero 10 l’attuale tecnico dei toscani, Martusciello, in difesa c’era Daniele Baldini, per anni nello staff di Spalletti, a centrocampo Pierpaolo Bisoli oggi tecnico del Vicenza, in attacco la punta di diamante era Arturo Di Napoli che segnerà 11 reti.
E Di Natale? Era stato mandato in prestito al Varese, sarebbe rientrato subito per essere girato al Viareggio. L’Empoli a fine stagione retrocederà. Nè prima Sandreani, nè poi Orrico, arrivato a stagione in corso, riusciranno a invertire la rotta. Nel doppio confronto con l’Udinese finì 0-0 al Friuli e 1-3 all’ultima giornata in Toscana con Jorgensen e una doppietta di Amoroso che rimontarono la rete iniziale di Di Napoli.
Mmm. Delneri ha detto di essere uscito più forte anche da una cattiva esperienza come quella di Empoli. Qualche anno dopo al Porto, cominciò la stagione ma fu la società a esonerarlo, a Empoli levò le tende lui. Al Castellani da avversario ci è già tornato ed è stato accolto come un qualsiasi avversario.
Una qualsiasi partita quella di domani non lo è per l’Udinese. Dopo due sconfitte consecutive con Inter e Roma, e con la prospettiva poi di affrontare il Milan in casa e due trasferte sui campi di Chievo e Fiorentina, la sua squadra ha estrema necessità di muovere la classifica.
E subito vengono alla mente le parole che Delneri usò prima di affrontare l’Inter: «Per me la partita più difficile è quella con l’Empoli».
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