Gesteco, buoni segnali dagli esterni: Cesana ok in attesa di Mastellari
Cividale continua a lavorare per trovare gli equilibri giusti. Il numero 90 garantisce tanta intensità sui due lati del campo

La Gesteco Cividale continua a cercare la forma migliore e a lavorare per trovare gli equilibri giusti. Si è parlato molto delle novità nel nuovo assetto a livello di reparto lunghi, soprattutto in relazione all’impatto e ai problemi fisici di Deshawn Freeman e alla firma di Toni Ročak per farne le veci, ma anche nel pacchetto guardie la Ueb ha cambiato il proprio modo di giocare per adattarsi alle novità, nella costruzione del roster, per la prima volta con un solo non formato nel ruolo, e nelle richieste di coach Pillastrini.
Di Lucio Redivo nei panni di “playmaker a tempo pieno” abbiamo parlato nelle scorse settimane, sottolineando come sia calato il numero di conclusioni dalla lunga distanza dell’argentino e di come invece sia cresciuto il suo coinvolgimento nell’innescare i compagni. Si è parlato meno di capitan Eugenio Rota, pilastro a livello di intensità e protagonista nel finale della gara contro Scafati.
Sue le “magate”, tenendo fede al soprannome che da anni lo accompagna sul parquet, che hanno contribuito a respingere l’assalto della Givova nel quarto periodo, ma l’impatto del 9 va ben oltre i canestri realizzati. 3° per utilizzo con oltre 25’ di impiego, non un caso, il capitano è l’incarnazione dello spirito Ueb, affamato in difesa e prolungamento delle richieste del coach in campo.
Anche Luca Cesana è in crescita, dopo l’avvio complicato e la gara contro Ruvo di Puglia in cui aveva giocato meno di 10’. L’ex Urania Milano è un giocatore molto cerebrale, più tecnico che fisico, soffre contro le guardie statunitensi o più in generale i giocatori più prestanti sul piano fisico.
Senza fare rumore, il 90 ha moltiplicato il lavoro in palestra e ha lasciato parlare il campo, facendo capire presto perché è stato ingaggiato. Ragazzo molto serio e determinato, dall’ambiente caldo della città ducale ha tratto tanto entusiasmo e intende brillare. Non sorprende quindi che abbia giocato delle buone partite a partire da Mestre, non solo con il tiro da tre, ma anche con tanta intensità sui due lati del campo.
Contro Scafati infatti non ha inciso dall’arco, ma è stato determinante con letture e lavoro oscuro. In attesa di ritrovare il miglior Martino Mastellari, rientrato dall'infortunio muscolare che gli aveva fatto saltare Mestre e Scafati, sinora altalenante. L'impatto della guardia bolognese è spesso decisivo, con le sue fiammate dalla panchina capaci di risolvere le gare in volata.
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