Il doppio ex Ambrosin: «Lo sgambetto alla Reyer? È dura, ma l’Apu può farcela»
L’esterno di Jesolo nella scorsa stagione ha contribuito alla promozione di Udine. «Sono certo che i bianconeri faranno un gran campionato»

Spettatore interessato e forse qualcosa in più, perché la serie A dell’Apu è anche un po’ sua. Stiamo parlando di Lorenzo Ambrosin, l’esterno di Jesolo che nella scorsa stagione ha contribuito alla promozione bianconera nella massima serie. “Ambro”, oggi a Verona, è cresciuto nelle giovanili della Reyer Venezia, squadra che lo ha fatto debuttare in A nel 2015. È lui a introdurci al derby triveneto di venerdì.
Ambrosin, che ricordi ha degli anni alla Reyer?
«Ne ho tanti e molto belli. Mi sono formato cestisticamente con gli orogranata, con loro ho vinto uno scudetto Under 15 e esordito in serie A. Di quel periodo conservo grandi amicizie, in particolare quella con Riccardo Bolpin, ora di nuovo mio compagno a Verona».
Sta seguendo il campionato dell’Apu?
«Sì e trovo che sia una bella squadra. A Sassari si è sbloccata dopo un inizio di stagione poco fortunato: l’infortunio di Hickey, quello di Dawkins e il calendario iniziale molto difficile hanno complicato le cose. È mancato qualcosa per vincere qualche partita in più, ma sono certo che Udine farà un gran campionato».
La partita di Sassari può essere quella della svolta?
«Più che di svolta parlerei di un inizio. Fino a sabato scorso era mancato davvero poco per vincere, il successo in Sardegna regala un’iniezione di fiducia a tutto il gruppo».
C’è qualcuno dei nuovi innesti di Udine che l’ha colpita positivamente?
«Bendzius lo si conosceva già, ha dovuto soltanto adattarsi alla nuova realtà, per cui dico Dakwins: è un numero tre molto fisico, con un buon tiro».
È rimasto in contatto con i suoi ex compagni in bianconero?
«Sì, ci sentiamo ancora. Quello con cui parlo più spesso è Alibegovic».
La Reyer è una squadra che può competere per lo scudetto?
«Se trova la giusta quadra sì. Noi di Verona l’abbiamo affrontata durante la pre-season, ha un roster molto profondo, con giocatori esperti. Venezia mi ha impressionato per fisicità e atletismo, ma non è facile giocare sia in campionato che in coppa. La colloco alle spalle di Milano e Bologna».
L’Apu può fare lo sgambetto a Venezia?
«Sicuramente, ha già dimostrato contro Bologna e Brescia di potersela giocare. Inoltre la Reyer ha giocato in Eurocup».
Chi può essere il giocatore decisivo per Udine?
«Difficile, perché l’Apu ha tanti giocatori che a turno possono risolvere una partita. Una volta ci riesce Hickey, un’altra Mirza e così via. Era così anche l’anno scorso».
A Verona come sta andando?
«Molto bene. Gruppo e coach sono nuovi, ci è voluto un po’ di tempo per conoscerci. Abbiamo 6 vinte e 3 perse, siamo a -2 da Pesaro: l’obiettivo è la promozione in A».
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