Il centrocampo dell’Udinese ha le sue gerarchie: Karlstrom e Atta sempre presenti
Ekkelenkamp e Piotrowski sono le alternative, Zarraga e Lovric perdono terreno in una mediana dove Miller può emergere

C’è un centrocampo titolare in casa Udinese che si appresta a mettere nel mirino anche la Roma? La risposta non è neppure un “nì”. È un sì al 66,6 per cento periodico, visto che ormai Runjaic sta lavorando in modo deciso su una mediana a cinque nel quadro di un 3-5-2, quindi con un terzetto in posizione centrale, e che due terzi di questo hanno altrettanti padroni ben definiti: il perno Jesper Karlstrom per quello che i sudamericani il “volante”, il regista arretrato, e Arthur Atta, il fantasista che mister Kosta fa partire dalla dietro concedendogli la licenza di muoversi seguendo l’istinto, tanto che spesso – e finalmente in modo continuo – il francese si aggiunge sulla trequarti a supporto del centravanti, Davis o Buksa, quando Zaniolo retrocede a caccia di un pallone giocabile. In soldoni, i meccanismi cominciano a vedersi, anche se l’Udinese a tratti sembra davvero indietro proprio sulla strada della crescita e della definizione di una manovra codificata in allenamento. A livello statistico bisogna sottolineare, dunque, che Atta ha disputato già 861 minuti nelle 10 partite giocate tutte da titolare, durante le quali ha prodotto 1 gol e 2 assist. Karlstrom, invece, è una sorta di totem per Runjaic che l’ha utilizzato per tutti i minuti di tutte le giornate, 900, che hanno portato in dote anche una rete dello svedese, la prima in Italia, lo scorso mese col Lecce.
Il terzo e ultimo posto a centrocampo, invece, se lo stanno giocando Jakub Piotrowski e Jurgen Ekkelenkamp. Quest’ultimo, dopo un avvio di stagione a scartamento ridotto, dall’ultima sosta è stato schierato tra i titolari tre volte su quattro: a Cremona, contro il Lecce e con l’Atalanta. In tutto finora sono 6 le presenze con 309 minuti di impiego. In alternativa all’olandese Runjaic schiera il polacco che ha fatto il titolare per l’ultima volta allo Juventus Stadium (avviando tra l’altro l’azione del momentaneo 1-1 firmato da Zaniolo): a livello numerico Piotrowski ha raccolto pochi minuti in campo di più rispetto ad Ekkelenkamp – 89, quasi una partita intera –, ma ha definitivamente “panchinato” Oier Zarraga, il basco che a inizio stagione, tra esperimenti e avventurosi cambi di modulo, aveva giocato per 171’, addirittura tutti i 90 contro il Milan, quando l’Udinese si propose con un disastroso 4-4-2. Nelle ultime sei giornate ha racclto solo 9 minuti sul campo. Poco meglio ha fatto Sandi Lovric che, vittima di un problema muscolare dopo gli impegni in nazionale a settembre, resta con un solo gettone da titolare, quello dell’esordio col Verona, nel campionato che ha cominciato da vice capitano, alle spalle del nuovo possessore della fascia, Karlstrom. Insomma, pare davvero ai margini nelle rotazioni di mister Kosta, anche se il tecnico tedesco l’ha rispolverato nell’ultima mezzora contro la Juventus, senza venire ripagato da una risposta importante. Finora ha giocato 103 minuti, ma se proprio si vuole puntare su un giocatore in ascesa la sensazione è che quello sia il 19enne scozzese Lennon Miller che ne ha raccolti per strada soltanto 74.[FINETESTO]
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