Frazione da Schioppettino sperando che vinca il rosso

«Che ci facciamo qui?», chiede brusco il taciturno. «Facciamo benzina in Jugo», replica, ingenuo, l’anziano. Così mi tocca subito rincorrere il taciturno, che spazientito fa per andarsene. «Dai, su, dove vai? Siamo venuti a vedere i colori dell’autunno sul Kolovrat dove in primavera salirà il giro d’Italia». «Ma ce Italie e Italie -brontola il friulanista- se si partìs di Budapest, ce centrie le Italia? Chel chi mi pâr il zîr da l’Impero Asburgico!». Provo a spiegare che qui si tratta di promozione del territorio, di immagini televisive in mondovisione. «Ma se non si è ancora stabilito chi trasmetterà la corsa in diretta», piagnucola l’anziano. Il benzinaio irrompe seccato: «Purché non sia DAZN! Dopo che ti hanno fatto sottoscrivere l’abbonamento ci dicono che con lo stesso accesso non si potranno usare due dispositivi diversi!».
«Cioè? – stupisce l’anziano – Dovrò vedere le partite con un occhio solo?». Mentre penso che l’anziano è proprio invecchiato, il taciturno si dispera e quello del cruciverba esce dall’abitacolo per chiedere aiuto: «Sette verticale: vero nome della Leotta». Gli rispondo: Diletta, ma lui mi corregge: «Manca una lettera: visto il servizio DAZN, ormai è stata ribattezzata Disdetta».
Mentre saliamo in macchina il benzinaio ci invita ironicamente a salire sulle rampe diaboliche del Kolovrat in bici. Gli elenco dal finestrino bici assistite, gravel, mountain bike…. «Vonde cun chest anglês, pluitost che mountain bike, no isal miôr Supaimonts bike?» Soprassiedo sull’uso del vocabolo bike e annuncio che al tre volte campione del mondo questo giro piace molto. «Ha parlato il Green Pasta», sbuffa quello del cruciverba. «Cosa c’entra il green pass?», persiste diabolicamente l’anziano. «Cosa hai capito? Ho fatto l'anagramma di Peter Sagan: Green Pasta o se preferisci Prega Sante!». «Guarda che in questa tappa più che le Sante ci sarà da pregare la Madonna. Si parte dal Santuario della Madonna della Salute di Marano e si arriva a quello di Castelmonte!». «Una tappa della Madonna insomma!», sogghigna il taciturno. «Ma se si passe par il Puint dal Diaul!» «Per quello poi si va al Santuario: Cainero ne pensa sempre una più del Diavolo», esclamo. «E se a vinci al fos un furlan?» A turno scommettiamo sul Rosso di Buja o su Matteo Fabbro. Solo l’anziano punta su Jonathan Milan e poi aggiunge: «Basta che non si diano battaglia fra loro».
Gli faccio notare che sul Kolovrat di battaglie ce n’è già state troppe ed è meglio che anche noi si smetta di bisticciare. Del resto, sotto i castagni di Cialla il sole sta calando, il giallo selvaggio dell’autunno si sporca con il rosso del tramonto e tutti noi ci ricordiamo che da queste parti lo Schioppettino è un’imperdibile meraviglia. —
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