Fischi all’arbitro, nessun grande errore per Sacchi ma tanti piccoli sbagli

Il fallo su Thauvin, Kabasele-Lautaro i soli 4’ di recupero e la loro gestione

Massimo Meroi
Udine 28 Settembre 2024. Calcio Serie A. Udinese vs Inter. © Foto Petrussi 2024
Udine 28 Settembre 2024. Calcio Serie A. Udinese vs Inter. © Foto Petrussi 2024

Incensato dalla stampa nazionale, criticato da quella locale a partire da questo giornale. L’arbitraggio di Juan Luca Sacchi è stato divisivo (sai che novità, siamo in Italia). In casa Udinese non è stata rilasciata alcuna dichiarazione ufficiale, nessuna lamentela nel post partita né da parte del tecnico né di qualche dirigente, ma siccome nel club bianconero non hanno le bende agli occhi e vedono calcio da tantissimi anni, possiamo assicurare che la direzione del fischietto della sezione di Macerata non è stata considerata equa, anzi. Le malelingue la definirebbero “scientifica”: non c’è una clamorosa stecca, ma tanti piccoli fischi stonati che anche per questo passano sotto silenzio.

Una premessa. Qui non si mette in dubbio la supremazia nerazzurra che si è vista in campo per larghi tratti di gara, si tratta semplicemente di rilevare i due pesi e le due misure usate da Sacchi. Un arbitro fa male il suo lavoro se non vede un rigore (e comunque oggi c’è sempre il Var che può intervenire a correggere l’errore), lo fa malissimo se decide a senso unico in quelle situazioni che si verificano fuori dall’area di rigore, proprio quello che è accaduto sabato.

Detto questo, l’Udinese deve imparare a essere più forte di questi fattori esterni che non può controllare.

Qualcosa di simile era accaduto anche la giornata precedente a Roma (ammonizione eccessiva a Lucca dopo 3’, la spinta a Kristensen non punita pochi attimi prima del rigore procurato da Dybala). Andiamo a rivisitare gli episodi che secondo noi dovevano essere valutati in maniera diversa.

La madre di tutti gli errori del signor Sacchi è la mancata concessione del fallo su Thauvin al minuto 43: la spinta di Calhanoglu al francese, che va a sbattere su Darmian facendosi pure male, non è plateale ma basta a far cadere un giocatore lanciato ad alta velocità. L’arbitro Sacchi è ben piazzato (alle spalle dei due), ma non interviene perché vede solo il pallone che, toccato da Darmian, finisce verso Sommer.

Il gioco verrà interrotto con Thauvin a terra e l’Udinese restituirà, com’è giusto, il pallone all’Inter. Proprio a causa dell’infortunio del bianconero l’inizio dei due minuti di recupero slitterà al 46’. Giusto, quindi, far giocare fino al 48’. Il gol di Lautaro arriva negli ultimi 60 secondi. Nasce da una palla persa da Lovric, ma sulla trequarti, prima che la palla arrivi a Dimarco, c’è una trattenuta del capitano dell’Inter che manda a terra Kabasele. Ecco perché l’argentino è così in vantaggio su Bijol sul traversone del compagno.

Nella ripresa ha fatto discutere il mancato fischio di Mkhitaryan su Ekkelnkamp (trattenuta, sgambetto e pure un lieve tocco con la mano a pochi centimetri dalla linea dell’area di rigore) e anche i minuti di recupero e la loro gestione. Sia Runjaic che Inzaghi hanno operato cinque sostituzioni: se la matematica non è un’opinione e ci sono 30’’ di recupero per ogni cambio solo lì ci stavano cinque minuti. Ne sono stati assegnati quattro, durante i quali il signor Sacchi ha fatto proseguire Taremi lanciato verso Okoye dopo un fallo su Touré che avevano visto anche i turisti sul Matajur facendo di fatto perdere almeno trenta secondi. E come se non bastasse ha decretato la fine con qualche secondo d’anticipo. Alla faccia della buona prestazione.

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