Faraoni rinato a Verona: tre anni fa l’Udinese lo regalò al Crotone ora è protagonista in A

la storia
pietro oleotto
Da giocatore regalato a oggetto del desiderio di Inter, Lazio e Roma. È questa la parabola di Davide Faraoni al quale il 9 luglio 2017 – mica una vita fa – l’Udinese decise di concedere la cosiddetta “lista gratuita”, la possibilità di uscire a zero euro da un contratto in essere per svincolarsi e quindi firmare un accordo con un altro club. Incredibile per uno dei migliori esterni destri di questa serie A, con la maglia del Verona, prossima avversaria proprio dei bianconeri, domenica all’ora di pranzo. Incredibile soprattutto se si pensa che il “regalo” l’ha fatto un club attento come quello bianconero e dopo un in vestimento non di poco contro, considerando che cinque anni prima il ventenne Faraoni finì tra le contropartite dell’Inter nell’ambito dell’affare che portò Handanovic alla Pinetina.
Ma un flashback per capire l’andamento tutt’altro che lineare della carriera di questo ragazzo di Bracciano, considerato un predestinato quando era nelle giovanili della Lazio. A 18 anni, infatti, Faraoni si allenava con la prima squadra, agli ordini di Davide Ballardini, e proprio sotto gli inconfondibili Ray-Ban del tecnico romagnolo si ruppe il ginocchi sinistro, il primo grave infortunio della carriera. Proprio questo incidente di percorso lo portò a non firmare il primo contratto da professionista con il presidente Lotito per passare da svincolato all’Inter che o utilizzò inizialmente con la Primavera e poi i “più grandi”. Ritiro agli ordini di Gasperini, esordio in A con Ranieri, subentrato al posto dell’attuale tecnico del miracolo Atalanta. La prima gara da titolare è invece una sorta di “Ritorno al futuro”, visto che il 3 dicembre a San Siro affronta l’Udinese di Francesco Guidolin che in quelle stagioni non era propriamente un agnello sacrificale. Faraoni perde per 1-0 (gol di Isla al 73’), ma il suo nome finisce sul taccuino di Gino Pozzo che lo chiede agli uomini di mercato di Massimo Moratti per chiudere la cessione di Handanovic: 15 milioni meno gli 8 di valutazione del difensore.
In Friuli Davide comincia con il piede giusto. Fino al 2 dicembre (titolare nel 4-1 sul Cagliari) si divide il posto di esterno destro con Dusan Basta, poi Guidolin decide che il serbo fornisce maggior garanzie e risultati alla mano, ha ragione: finisce il campionato con otto vittorie di fila e si prende il 5º posto. Faraoni, in panchina in tutte le gare dell’ennesimo miracolo “guidoliniano”, deve trovare spazio e così accetta l’offerta di Pozzo per un prestito al Watford, nella B inglese: un anno da protagonista (43 presenze tra campionato e coppe) ma senza la soddisfazione della promozione in Premier per il club caro a Elton John. Così torna in Italia e comincia un tour dell’Italia in prestito: prima a Perugia, poi al Novara, sempre tra i cadetti, e proprio in Piemonte, mentre stava ritrovando lo smalto dei giorni migliori, il secondo grave infortunio al ginocchio, stavolta a quello destro.
Dopo l’operazione di ricostruzione del legamento crociato, l’Udinese se lo riprende: è la stagione 2016-’17. Per 157 giorni, fino a novembre Faraoni è in fase di recupero, ma a dicembre Gigi Delneri lo “spara” tra i titolari nel suo 4-3-3 (o 4-5-1, fate voi): Sampdoria, Roma, Empoli e Milan. Il 29 gennaio alla mezz’ora, nel tentativo di deviare un pallone in rete, Davide resta a terra e viene sostituito. L’Udinese vincerà in rimonta, lui il giorno dopo sarà sotto i ferri a Villa Stuart. Intervento alla cartilagine del ginocchio sinistro, quello del vecchio infortunio ai tempi della Lazio. Resterà fuori altri 118 giorni, troppi per interessare un acquirente, tanto che l’Udinese deciderà di rescindere il contratto, rischiando pur di non pagare un giocatore ormai finito ai margini. Faraoni accetta rischiando a sua volta: ripartirà dal Crotone che retrocede portandosi dietro il terzino destro fino al gennaio del 2019, quando di fa avanti il Verona.
È l’inizio della rinascita: 17 presenze, 3 gol e 2 assist per la promozione dell’Hellas, 23 (solo in campionato) quest’anno agli ordini di Juric, per confezionare 3 gol e altrettanti assist in serie A, una serie A vissuta di nuovo da protagonista assoluto, come testimoniano l’attuale sesto posto dei veronesi e l’ultimo duello al Bentegodi, con Cristiano Ronaldo. E quelle richieste di mercato, rifiutate dai gialloblù, arrivate da Inter, Lazio e Roma. —
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