Domenico Fantin nella nuova “Hall of fame”

PORDENONE. La più famosa e prestigiosa Hall of fame al mondo è quella negli Stati Uniti, una specie di museo che rende gloria perenne ai più grandi del basket, non solo americani, di di tutto il globo. Anche qualche club italiano da qualche anno ha cominciato a istituirne una, da domenica anche Pordenone avrà la sua. Per iniziativa del Pienne e del ds Stefano Di Prampero, all’interno del Palacrisafulli ci sarà una mostra con foto, cimeli e maglie dei più grandi cestisti pordenonesi, quei personaggi che per la loro carriera e il loro comportamento hanno fatto conoscere Pordenone in tutta la Penisola. E ad ogni partita interna il Pienne ne premierà uno con una targa.
Si parte domenica, in occasione del super-derby Pienne-Apu Udine, con Domenico Fantin. Classe 1961, guardia, cresciuto nelle giovanili della Postalmobili (con cui ha conquistato un terzo e un secondo posto alle finali nazionali ragazzi e juniores) ha esordito in prima squadra sedicenne, segnando il famoso canestro sulla sirena contro il Ferroli Vicenza valso la promozione in A2. Vi ha poi giocato i tre anni in cui Pordenone è stato nella massima serie, per finire nella stagione 1983-’84 alla mitica Virtus Bologna, vincendo subito da protagonista scudetto – memorabili i suoi canestri dall’angolo contro la zona 1-3-1 di Dan Peterson nella bella delle finale tricolore a Milano – e coppa Italia. Dopo sei anni a Bologna ha giocato a Napoli, Pavia e Trapani, per poi rientrare in città con gli Amici del Basket.
Dopo diverse partecipazioni a campionati d'Europa e mondiali giovanili (ma marcato anche il celeberrimo asso dei Lakers Magic Johnson) ha vestito anche la maglia azzurra, esordendo il 23 giugno dell'84 contro la Jugoslavia, partita vinta per 97-91, segnando 4 punti. Ha poi cominciato la carriera di allenatore sedendo tra le altre sulle panchine del Sistema e del San Vendemiano, quindi ha portato il Cordenons in C1 nel 2002, e dalla stagione scorsa è nuovamente alla 3/S per la sua rifondazione. (d.d.)
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