Divorzio all’Apu: Pedone-Micalich, game over

UDINE. Un fulmine a ciel sereno? No, onestamente no per chi mastica un po’ delle dinamiche della pallacanestro udinese. Fatto sta che uno dei sodalizi più vincenti dello sport friulani è andato in frantumi. E il rumore provocato dai cocci farà parlare per settimane.
L’amministratore delegato dell’Associazione pallalcesto udinese, Davide Micalich, che è anche amministratore delegato della società che milita da quattro stagioni nella Serie A2, ha rassegnato le dimissioni al presidente Alessandro Pedone.
Con lui se ne vanno anche il capo del marketing, figura più importante di quello che si pensi per essere il “collettore” di decine di piccoli sponsor, Gabriele Bruni, nonché il team manager della squadra Stefano Giovanpietro.
LA BEFFA
Poi, quando il diavolo ci mette lo zampino quasi sempre ci riesce. Al piano di sopra in serie A, infatti, Pistoia, Pesaro, Roma e altre squadre stanno facendo una difficoltà enorme a mettere insieme il “pranzo con la cena” per iscriversi al prossimo campionato, Udine, come si sa, è al terzo posto nel ranking delle società di serie A2 che potrebbero ambire a un ripescaggio e, in queste ore, il telefono del presidente della Federbasket, Gianni Petrucci, ha in effetti chiamato più volte il numero dei due dirigenti Apu. «Ci stareste? Sareste in grado di giocare la serie A?». Una beffa, o quasi, perché Pedone non ha del tutto accantonato la possibilità di tentare un salto che, vista la situazione economica e le grane societarie, avrebbe del clamoroso.
L’ANTEFATTO
Bluffa? Fa sul serio? Una cosa è certa: per comprendere il motivo delle fragorose dimissioni dobbiamo andare indietro in autunno. L’Apu non convince, la panchina di Ramagli, coach navigato, e che poi ha dimostrato tutto il suo valore, traballava. Pedone, spinto anche da Marco Di Giusto, l’uomo “Old Wild West”, lo sponsor della squadra, invoca un ritorno eccellente in panchina, quello dell’amato coach Lino Lardo, cui sarebbe stato proposto anche un ruolo operativo sul mercato. Micalich lì tiene duro, difende a spada tratta coach Ramagli sposando appieno la rivoluzione di dicembre del coach: via il contestato capitan Cortese e dentro uno fedele alla causa come Gazzotti. E soprattutto dice: o io o Lardo.
DIVERSITA' Di VEDUTE
Eccola la causa scatenante, ad un certo punto, piano piano, come può accadere nei rapporti di lavoro, Pedone ha rivendicato i suoi indubbi diritti di presidente della società, Micalich invece è forse andato oltre all’autonomia decisionale in ambito cestistico e così la corda, che pareva d’acciaio a unire le due personalità forti, ha cominciato a sfilacciarsi.
L'ULTIMO ABBRACCIO
C’è una data - che purtroppo resterà nella storia della pallacanestro per la morte di uno dei più grandi di sempre, Kobe Bryant, -– che rappresenta l’ultimo momento idilliaco tra Pedone e Micalich: era lo scorso il 26 gennaio, Udine in casa aveva appena battuto la capolista “schiacciatutti” Ravenna. Una partita che segnò il debutto fragoroso di Artur Strautins, l’ultima intuizione di mercato di Micalich.
L’abbraccio tra presidente e gm dice tante cose. Tante volte si erano abbracciati in questi anni: dopo la promozione in serie B con la Gsa, al Benedetti dopo la sofferta vittoria di Bergamo play-off per la A2, dopo la promozione in A2 a Montecatini. Dopo le vittorie con Treviso, Bologna, i derby con Trieste.
RIPENSAMENTI?
Tutto finito? La sensazione è che la corda si sia spezzata. Quando un presidente chiede all’amministratore delegato di stare al suo posto perché a suo dire è andato oltre i suoi compiti, specie in un momento delicato come quello che stanno attraversando le sue aziende e il basket per la crisi da virus, e dall’altra parte un general manager, indubbio riferimento tecnico e anche “emotivo” in questi anni, chiede al suo presidente, in soldoni, che sia più presente e faccia sentire ancor di più il suo peso economico, i margini perché la bufera d’inizio estate si plachi non sono molti.
Domani Pedone e Micalich si incontreranno per un vertice decisivo. Per un futuro tranquillo del basket udinese sarebbe bene che la frattura si ricomponesse. È invece probabile voleranno degli stracci.
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