Di Prampero: «Non ho paura dei paragoni con mio padre»

PORDENONE. Una ventina d’anni fa il pubblico del Forum si entusiasmava per le giocate di Stefano Di Prampero, oggi ds del club pordenonese, grande sapienza cestistica, passatore sublime e ottimo realizzatore. Oggi gli stessi tifosi sono pronti a fare il bis con il figlio Federico, classe 1995, play-guardia reduce dal alcune stagioni a Casale Monferrato, che del padre ha preso molte caratteristiche tecniche.
L’inevitabile paragone con tuo padre pensi ti potrà condizionare?
«Posso dire che ci ho fatto l’abitudine: da quando ho preso la palla in mano, ho vissuto con la “leggenda” di mio papà, ma nonostante ciò non sono tipo che si fa condizionare da queste cose. Se giocherò male si potrà sempre fare cambio di ruolo, lui in campo e io a fare il ds...»
Come sei arrivato a scegliere il Pienne?
«È stata una decisione giunta dopo un mese di riflessione. A inizio luglio ho firmato un biennale con Casale e insieme abbiamo deciso per un anno in prestito per poter maturare e giocare con costanza: avevo sul piatto diverse offerte, soprattutto in Lega 2 Silver, ma nessuna di mi avrebbe permesso di giocare minuti importanti e allo stesso tempo lavorare individualmente con un coach come Ciocca, motivo principale della mia scelta».
Come giudichi la squadra?
«Siamo una squadra giovane con tanta voglia di fare, sicuramente sulla carta non al pari delle varie corazzate del nostro girone. Il roster è praticamente quello dello scorso anno con la sola perdita di Panni e Muner, che per quanto importanti, cercheremo di colmare per poter arrivare ad una salvezza tranquilla». (d.d.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto