CrediFriuli Arena, la casa dello sport dei De Agostini

udine. Si potrebbe dire che è un “uomo d’altri tempi”, in realtà Gigi De Agostini è semplicemente un uomo di cuore, generoso e attualissimo. «Perché ho sempre cercato di trasmettere i valori della correttezza e dell’impegno ai miei figli», dice. «Per una vita ho lavorato per gli altri, adesso vorrei fare qualcosa per noi, per la mia famiglia».
Da qui il progetto di dar vita a una scuola calcio a Savorgnano al Torre, dove vive con la sua famiglia il figlio Michele, capitano del Pordenone dei miracoli. Dietro al bar da Vilma, ritrovo dei paesani, è stata ricavata un’area che ospiterà un campo da calcio a 5, gli spogliatoi e una struttura multifunzionale. Sarà, di fatto, l’Academy dei De Agostini. «Se ne occuperà soprattutto Michele, che non potrà giocare in eterno: è giusto cominciare a pensare un po’ in anticipo al post-carriera. La struttura si chiamerà CrediFriuli Arena».
L’istituto bancario appoggerà questo progetto convinto dalla serietà dei protagonisti che lo hanno ideato: Gigi, Michele, ma anche la secondogenita Sofia, che ha alle spalle una storia toccante e che Gigi racconta oggi con orgoglio. «Aveva 10 anni quando fu investita da un’auto: era il 16 settembre del 1999. La “tata” morì sul colpo. Sofia è rimasta in coma per due mesi. Io e mia moglie non abbiamo saltato un giorno per stare al suo fianco in ospedale. Quando è tornata a casa non muoveva un muscolo. Oggi è una donna di 30 anni, mamma di due bambini, Mattia e Iacopo, in attesa di un terzo. La sua passione è la corsa: fa le mezze maratone, la gara più lunga fatta è la Cortina-Dobbiaco di 30 km».
Anche per questo la CrediFriuli Arena sarà aperta a ragazzi che svolgono altre due discipline: il ciclismo e la corsa, appunto, altre passioni di famiglia. «Ho due figli con gli attributi – aggiunge Gigi con la voce rotta dall’emozione –: Sofia per il percorso che ha fatto, per la forza di volontà che ha messo del nascere una seconda volta. Michele perché si è fatto da solo: a 15 anni gli abbiamo detto che dovevamo occuparci di sua sorella e lui è arrivato dove è arrivato solo con le sue forze».
Oggi Gigi è un papà e un nonno sereno. A 58 anni ha sempre il fisico asciutto e nelle partite che gioca con gli amici è ancora un iradiddio sulla fascia sinistra. Ma ha ancora l’età per insegnare il calcio e la vita alle generazioni future. —
M.M.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto