Crazy Appiah tra Gargo e Muntari

Il primo della “stirpe” ghanese dell’Udinese: esordì neppure 18enne con Zac, ha finito inseguito dai creditori

UDINE. C’era una volta Mohammed Gargo, detto Mimmo, il primo della “stirpe” ghanese dell’Udinese: arrivato in Italia giovanissimo, nel 1992, a 17 anni (forse), Gargo vestì il bianconero per la prima volta nell’estate del ’95, con Zaccheroni al volante.

Tra infortuni gravi (alle ginocchia) e qualche presenza di spessore, il buon Mimmo raccolse 88 gettoni, restando nove anni all’Udinese. Poi un po’ di Genoa e gli Emirati, prima di tornare in patria e veder intanto Muntari maturare in Friuli.

Stephen Appiah, invece, aveva già spiccato il volo da tempo: anzi, si era già messo nei guai per alimentare il proprio tenore di vita. Planato a Udine nel ’97, a 17 anni, incanta Zac durante un allenamento con la Primavera e dopo qualche mese è già in prima squadra per esordire in serie A.

Tre anni e finisce a Parma, pagato a peso d’oro (circa 25 miliardi di lire) e dopo aver superato una grave infezione.

Rilevato dalla Juventus nel 2003, produsse pochi scampi di calcio d’autore: a Torino più che altro ricordano la sua festa d’addio, terminata con una vasca da bagno riempita di bottiglie vuote di champagne per festeggiare l’ingaggio del Fenerbahçe, in Turchia.

In Italia, infatti, era già inseguito dai creditori, procuratori compresi ai quali lasciò in mano un “pagherò” di un milione di euro.

Tornò in A per alcuni scampoli con Bologna e Cesena, poche gare prima di sparire, passando per la Serbia. Ora si è ritirato, festeggiando con una mega-partita ad Accra: ospiti Eto’o e Adebayor. Chissà chi ha pagato. (p.o.)

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