Causero, “mago” delle ginocchia: «Più rischi con le super scarpe»

Il prof. gioiello dell’Apu Medical fa il punto sugli infortunati e non solo «Niente fretta con il crociato, vanno solo rispettati i tempi biologici» 
G.p.

l’intervista

Una squadra che ottiene risultati sul campo è il frutto del lavoro di tutto un team di professionisti che lavora per la causa comune. Non fa eccezione l’Apu Old Wild West, che è in ottime mani anche in ambito medico. Un anno fa venne inaugurato l’Apu Medical Area, una struttura che garantisce la salute dei cestisti bianconeri. Una figura di spicco che vi opera è il dottor Araldo Causero, specialista in ortopedia e traumatologia.

Dottor Causero, quanto impegno richiede una squadra di vertice di pallacanestro?

«Sicuramente un impegno importante, sia in termini di tempo che di qualità del lavoro. Il team medico dell’Apu è affiatato ed efficiente, ci sono professionisti che si occupano di vari aspetti delle patologie che colpiscono gli sportivi di alto livello. Il mio settore è quello degli aspetti traumatologici e degli infortuni da sovraccarico funzionale dovuti alla continua attività».

Sul tema quali sono le differenze fra calcio e basket?

«I giocatori di basket sono più soggetti a infortuni di questo genere. Hanno le leve più lunghe, quindi il rischio è più elevato, perché le forze agenti sulle articolazioni sono maggiori. Poi ci sono da tenere conto gli aspetti legati al tipo di gioco: partenze, arresti, cambi di direzione. Infine non va sottovaluto un altro aspetto, cioè le calzature. Sono sempre più evolute tecnologicamente, simili a ventose che si attaccano al terreno: questo crea un rischio maggiore».

Oggi i tempi di recupero dopo un’operazione al legamento crociato del ginocchio sono più brevi rispetto al passato?

«Rispetto a vent’anni fa sì, ma c’è stato un periodo in cui si tentavano di fare recuperi molto rapidi. Ora, invece, è stato fatto un passo indietro, ci si è resi conto del fatto che recuperi troppo frettolosi portavano a ricadute dagli infortuni e che vanno rispettati i tempi biologici di guarigione anche per gli sportivi professionisti. Ci sono test specifici che ci dicono quando un giocatore può riprendere l’attività».

Lei ha operato il giocatore dell’Apu Mussini, ormai vicino al rientro. Come procede il suo recupero?

«Bene. La società mi ha chiesto notizie, io ho risposto che è tutto regolare, da fine settembre potrà allenarsi con i compagni. È verosimile che a novembre potrà riprendere anche a giocare in partita. L’operazione risale al 20 marzo, sono passati sei mesi: i tempi biologici per un crociato più sutura meniscale sono questi».

Anche Ebeling proviene da un intervento delicato. Situazione?

«Molto buona. Anche lui è reduce dalla ricostruzione di un crociato. Si sta mettendo alla pari con gli altri, ha anche giocato. Non è al 100%, ma lo sarà presto: fra un mesetto sarà ai suoi livelli standard».

Lacey è già in infermeria, qualche tifoso mugugna. Quando lo vedremo in perfetta forma?

«Stiamo parlando di un atleta dalle ottime potenzialità, ma un po’ in ritardo di preparazione. Su questa cosa si è inserito un piccolo infortunio muscolare che gli porterà via una ventina di giorni. Ci sono ottime probabilità che sia a posto per l’inizio del campionato. Ai tifosi dico di stare tranquilli, Lacey è un giocatore assolutamente integro fisicamente. Ed è anche molto forte». —



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