Cantù contro Udine, parla la leggenda Riva: «Grande sfida»

Domenica il confronto tra due big del campionato, l’analisi di uno dei miti del basket italiano: «Hickey è forte e fa la differenza»

Giuseppe Pisano
Antonello Riva, 62 anni: a destra con la maglia della Dinamica Gorizia
Antonello Riva, 62 anni: a destra con la maglia della Dinamica Gorizia

Se dici Cantù, ti viene in mente Antonello Riva. Il recordman di punti realizzati sia in serie A che in Nazionale è un pilastro nella storia della società canturina, con un legame forte anche con il Friuli, avendo indossato la divisa di Gorizia per un biennio con tanto di promozione in A1 nel 1998.

“Nembo Kid” ha accettato il nostro invito a parlare della sfida di domenica fra Cantù e Udine, senza dimenticare le vicende dell’Italbasket guidata dal ct Pozzecco.

Riva, sta seguendo le sorti della Pallacanestro Cantù?

«Sì certo, ho anche partecipato alla recente cena di Natale».

Come le sembra la squadra di quest’anno?

«La vedo ben attrezzata. Con Basile italiano ha potuto inserire Hogue ed è ancora più equilibrata, quadrata. La serie A2 è un campionato difficile, dove per essere certo della promozione devi essere nettamente superiore».

A proposito di Gran Basile, il nuovo che avanza. Le piace come giocatore?

«Sì, molto. Ha un buon tiro anche da fuori, ma non tralascia il gioco dentro l’area. Ha tutte le caratteristiche per fare la differenza».

Cantù è favorita per la promozione diretta o la lotta è aperta?

«Vedo quattro o cinque squadre che sono lì, più o meno sullo stesso livello. Rimini e Udine incluse. Ed è un torneo molto avvincente».

Udine le piace come squadra?

«È seconda in classifica alla pari con Cantù, se la gioca. Ha in rosa Hickey, un ex canturino, che a mio avviso è un buonissimo playmaker, molto fisico. Lo trovo molto interessante perché sa attaccare il ferro come pochi, nell’uno contro uno è davvero bravo. Se devo trovare un difetto, è un po’ altalenante al tiro da tre punti».

Cantù-Udine di domenica si può definire una sorta di sfida promozione?

«Sì, lo dice la storia cestistica di queste due città. Entrambe hanno una piazza importante per il basket italiano, vedo che si stanno attrezzando per tentare il salto. Hanno le carte in regola, poi sarà il campo a decidere».

Che ricordi ha delle sfide del passato con Udine?

«Mi viene in mente il palasport Carnera, bello e ideale per il basket. C’era sempre un grande pubblico, mi è sempre piaciuto giocare a Udine contro i vari Bettarini e Milani. Bei tempi».

Lei ha scritto un bel capitolo di storia a Gorizia. Ci pensa ogni tanto?

«Per me è impossibile dimenticare il periodo vissuto in riva all’Isonzo. Sono stati due anni splendidi, la promozione in A1 fu qualcosa di strepitoso, ottenuta oltretutto in un palasport stracolmo nel derby con Trieste. Un momento molto bello della mia carriera».

Della Nazionale del “Poz” cosa pensa?

«Ultimamente è mancata fisicità vicino a canestro, ma ora ci sono diversi giocatori che possono dare una mano sotto i tabelloni. Penso anche al già citato Basile. La Nazionale azzurra è importante, perché è qualcosa di trainante per tutto il movimento cestistico: se vince ne trae giovamento tutta la pallacanestro italiana».

Se lo dice Antonello Riva, 3.784 punti azzurri, uno degli eroi di Nantes 1983, c’è da credergli.


Antonello Riva è nato a Rovagnate il 28 febbraio 1962. Soprannominato “Nembo Kid”, detiene il record di punti in serie A (14397) e con la Nazionale (3785). Ha giocato con Cantù (17 stagioni), Milano, Pesaro, Gorizia e Rieti. I gettoni azzurri sono 207. Nel palmares vanta uno scudetto, 2 coppe campioni, 3 coppe delle coppe e una Korac, più un oro e un argento europeo con l’Italia.

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