Calcioscommesse, Sartor parla per 6 ore

CREMONA
Potrebbe tornare in libertà già oggi Luigi Sartor, ex calciatore di Inter, Parma e Roma che ieri ha risposto per circa sei ore alle domande del procuratore della Repubblica di Cremona Roberto Di Martino, che ha già dato parere favorevole all’istanza di libertà presentata dai difensori. Oggi deciderà in merito il giudice per le indagini preliminari Guido Salvini. Per l’accusa, Sartor era il contabile del gruppo di Bologna con al vertice l’ex bomber della Nazionale Beppe Signori e curava i rapporti con il gruppo di Singapore. Nell’interrogatorio di ieri, durato circa sei ore, Sartor ha ammesso di avere avuto rapporti con il gruppo di Singapore «per finalità lecite legate al calcio» come ha detto il procuratore Di Martino.
Sartor ha affermato di essere stato introdotto a partire dal 2010 in Cina da tale Burini, perchè in un primo momento voleva ricominciare a giocare in quel Paese asiatico. La cosa non andò in porto, perciò Sartor in Cina si dedicò ad altre attività. L’ex calciatore venne contattato dal gruppo di Singapore intenzionato ad acquistare una squadra italiana, non di serie A, a poco prezzo. Sartor svolse la funzione di intermediario, cercò i contatti e, nell’ambito di questa attività lecita, giustificò l’incontro all’aeroporto di Malpensa del 26 febbraio 2011 con i cinesi. Confermò di averli accompagnati a Bologna da Beppe Signori sempre nella veste di procacciatore d’affari. Sartor sostiene di essere stato coinvolto suo malgrado nella combine della partita Inter-Lecce del 18 marzo 2011 sulla quale i cinesi avevano puntato 300.000 euro. Si tratta dell’incontro di calcio sul quale l’ex portiere del Benevento Marco Paoloni aveva millantato di essersi accordato con il giocatore del Lecce Daniele Corbia per truccare il risultato. Il gruppo di scommettitori cinesi aveva ritenuto responsabile Sartor della mancata scommessa e ha preteso da lui la restituzione dei soldi puntati. Per quanto riguarda il conto cifrato in Svizzera, come ha detto il pm di Martino, «Sartor non ha avuto difficoltà a fornire la sua versione, ovviamente diversa da quella prospettata dall’accusa e cioè che su quel conto transitavano i soldi che i cinesi mettevano a disposizione per pagare i giocatori allo scopo di truccare le partite». «La versione di Sartor, al di là della credibilità che è tutta da dimostrare - ha commentato il pm di Martino - mi è stata comunque utile perchè descrive il quadro dei rapporti con il gruppo di Singapore». Alla fine dell’interrogatorio, gli avvocati Tuccari hanno dichiarato: «Il signor Sartor ha spiegato la propria posizione in modo esauriente. Non ha confessato nulla perchè non vi era nulla da confessare. Ha detto esattamente le cose che avrebbe detto da libero quando quest’estate si era messo a disposizione della procura della Repubblica di Cremona».
Gli interrogatori riprenderanno nel 2012, esattamente il giorno 11, quando davanti al pm Di Martino tornerà Cristiano Doni, attualmente agli arresti domiciliari in Alto Adige in casa della compagna Ingrid.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto








