Calcioscommesse, 18 arrestati c'è anche l’ex Udinese Mauri

Il centrocampista ex azzurro è accusato di concorso in associazione finalizzata alla truffa sportiva. Blitz in tutta Italia all’alba. In carcere anche il calciatore del Padova Milanetto, oltre che altri calciatori di serie B e della Lega Pro. Avviso di garanzia all’allenatore della Juventus, Antonio Conte
ANTEPRIMA UDINE udinese
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CREMONA. Questa mattina sono stati arrestati, nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse della procura di Cremona, oltre al capitano della Lazio Stefano Mauri e al calciatore del Padova Omar Milanetto, anche il giocatore della Sampdoria, Cristian Bertani, Alessandro Pellicori, Paolo Domenico Acerbis, calciatore del Vicenza.

In carcere è finito anche Matteo Gritti dell’Albinoleffe, che prima giocava nel club svizzero del Bellinzona. Agli arresti domiciliari è stato posto invece Josè Innacio Joelson, che milita tra le file del Pergocrema, squadra di Lega Pro.

Per il calciatore del Piacenza Kewullay Conteh e Francesco Ruppolo del Padova, ex Albinoleffe, il gip Guido Salvini ha disposto l’obbligo di firma. Arrestato anche l’ex calciatore Ivan Tisci. Respinta invece la richiesta di misura cautelare, avanzata dal procuratore capo Roberto DeMartino, per il calciatore del Genoa ed ex della Lazio Giuseppe Sculli.

Stefano Mauri ha avuto un passato nell’Udinese dove ha giocato per due stagioni ed è arrivato anche alla maglia azzurra. In totale nell’esperienza friulana, Mauri ha totalizzato 48 presenze e 5 gol.

La bufera calcioscommesse ha coinvolto anche l’allenatore della Juventus, Conte, raggiunto da un avviso di garanzia. Carabinieri anche nel ritiro della nazionale a Coverciano.

L’operazione di oggi costituisce una nuova tranche dell’inchiesta, sempre condotta dalla polizia di Stato di Cremona coadiuvata dal Servizio centrale operativo (Sco), conclusasi lo scorso dicembre con la cattura di altri 17 indagati, tra i quali i giocatori ed ex giocatori di calcio Carlo Gervasoni, Filippo Carobbio, Alessandro Zamperini e Luigi Sartor. In una prima fase, nel giugno 2011, erano state arrestate altre 16 persone, tra cui l’ex calciatore Beppe Signori e gli altri calciatori Marco Paoloni, Vincenzo Sommese e Marco Micolucci.

Sono in corso di esecuzione anche 30 perquisizioni domiciliari nei confronti di altrettanti indagati. Si tratta di calciatori di serie A e serie B, tecnici e dirigenti di società professionistiche (anche della Massima Serie) coinvolti nelle indagini. I giocatori italiani, militanti in serie A, B, Lega Pro, avrebbero agito, a vario titolo, come referenti dell’organizzazione transnazionale sul territorio italiano per la combine delle partite di calcio. In Ungheria sono in corso 5 arresti di elementi facenti capo al boss di Singapore Tan Seet Eng, ritenuto il capo dell’organizzazione internazionale.

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