Berrettoni-Grosso dall’Intertoto vinto a Perugia al sabato da nemici

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A quel tempo, da compagni di squadra, avevano un bel rapporto. A Perugia, in serie A, erano arrivati entrambi nel 2001, pur con percorsi diversi: uno dalla Lazio e dopo aver debuttato in Champions League, l’altro dal Chieti (C2). Romani di nascita, qualche anno di differenza, ma poco importa. Assieme giocarono per due stagioni e mezzo. Poi le strade si divisero. E le carriere ebbero una piega decisamente diversa. Da allora, da avversari, non si sono più incontrati. Così la gara di sabato tra Pordenone e Frosinone è un modo per mettere assieme Emanuele Berrettoni (classe ’81) e Fabio Grosso (’77), rispettivamente ds dei ramarri e allenatore dei ciociari, a Perugia nel periodo d’oro del club.
Gli umbri erano reduci da un anno sorprendente: Serse Cosmi, perugino doc, assieme a Walter Sabatini, un altro figlio del territorio, portarono all’undicesimo posto in A una squadra composta anche da calciatori prelevati dall’Interregionale e dalla C (Pieri, Baiocco, Liverani). I due avevano lavorato ad Arezzo e avevano un gran feeling. Il torneo successivo, oltre a portare un attaccante che avevano lanciato in Etruria, Fabio Bazzani, avevano prelevato anche a Grosso e Berrettoni. Iniziarono tre anni fantastici, fatti di due piazzamenti consecutivi nella top ten in A e la vittoria del 2003 dell’Intertoto. A contribuire a questo successo proprio “Berre”, autore di uno dei due gol nella gara di ritorno della finale con il Wolfsburg in Germania. Il Perugia, nel 2004, scese tuttavia in serie B. I due calciatori si separarono già nel mercato di gennaio quando il fantasista scese tra i cadetti al Catania.
Berrettoni non riuscì più a tornare in A, mentre la carriera di Grosso esplose: il passaggio a Palermo e, nel 2006, l’apice, con la vittoria dei mondiali in Germania da protagonista. Due percorsi diversi, in comune quell’esperienza magica, che sabato rivivranno prima del fischio d’inizio. —
A.B.
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