Bedel e Tavano, Mondiale di judo amaro: niente medaglie per i due friulani nella prova a squadre
L’Italia chiude quinta proprio come ai Giochi di Parigi: il mixed-team azzurro non ha raggiunto il podio

I due forti atleti friulani, Asya Tavano e Kenny Bedel, ce l’hanno messa tutta anche questa volta, e lo stesso hanno fatto anche tutti i loro compagni di squadra. Ma il mixed-team azzurro è stato costretto un’altra volta a ingoiare l’amaro boccone.
Dopo il quinto posto nel mixed team alle Olimpiadi a Parigi, l’Italia è arrivata nuovamente a un passo dal podio più bello del mondo. La squadra mista dell’Italia, con Asya Tavano e Kenny Bedel, si è classificata al quinto posto ai Mondiali senior di judo a Budapest.
Ed anche in quest’occasione l’indigesto esito si è consumato al termine di un’altra prova emozionante, che è stata prodotta sui tatami della Laszlo Papp Arena.
La giornata della squadra azzurra, infatti, dopo la vittoria sull’Ungheria, la sconfitta con la Georgia che poi ha conquistato il titolo mondiale, la vittoria sull’Uzbekistan, si è conclusa con una sconfitta nella finale per la medaglia di bronzo, persa con la Germania.
Si è così concluso il programma delle gare mondiali che ha coinvolto circa 600 atleti di 93 nazioni per otto interminabili ed emozionanti giornate, ma che per la delegazione azzurra ha avuto un finale amaro. Dopo le due bellissime medaglie d’oro messe al collo da Assunta Scutto nei 48 kg nella prima giornata di gare e poi quella di Alice Bellandi nei 78 kg, nella giornata numero sei, e senza dimenticare né sottovalutare i due quinti posti ottenuti da Manuel Lombardo nei 73 kg e dal corregionale Kenny Komi Bedel, protagonista di una prova strepitosa nei 90 kg, una conclusione con il mixed-team sul podio era fra le previsioni e non solo nelle speranze.
Forte del terzo posto conquistato un anno fa ai Mondiali ad Abu Dhabi e del quinto posto nel mixed team olimpico a Parigi, la squadra azzurra, si è fatta valere anche ai campionati d’Europa salendo sulla piazza d’onore.
E ha saputo lottare alla grande anche a Budapest, mettendo subito sotto la solida Ungheria padrona di casa. Ma se Giorgia Stangherlin nel primo incontro nei 70 kg ha incassato una sconfitta dalla più leggera Szofi Ozbas, ci ha pensato il pordenonese Kenny Komi Bedel a riportare il conto in parità con uno yuko di de ashi barai a Gergely Nerpel.
E poi hanno vinto anche Alice Bellandi, Gennaro Pirelli e l’immensa Odette Giuffrida. Si va ai quarti di finale e la Georgia appare intrattabile, Christian Parlati, Asya Tavano, Gennaro Pirelli e Giulia Carna, infatti, cedono il punto ai rispettivi rivali. È un 0 a 4 che fa male, ma non si molla e la squadra rimane compatta e motivata con gli occhi sull’obiettivo. L’Uzbekistan non è avversario soffice.
Ma Asya Tavano, nonostante si faccia pescare due volte (yuko) da Nigmatova, vince per ippon con ude garami. Poi perde Anani e inizia l’altalena. Odette Giuffrida vince e si torna in vantaggio, ma Lombardo perde e si ritorna in parità. Vince Pedrotti, ma perde Bedel e sul 3 a 3 il sorteggio estrae la categoria dei 70 kg. E Pedrotti rivince.
Per il terzo posto la Germania ci supera: 4-1. «Non abbiamo rimpianti – dice coach Francesco Bruyere -– saliamo sul tatami tutti insieme e tutti vinciamo o perdiamo. Tra Olimpiadi, europei e mondiali è la sesta finale di fila… possiamo solo fare i complimenti a tutti».
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