L’Apu mette il turbo e vince con il Verona: tutto pronto per il derby con Cividale

Un quarto in bilico poi L’Old Wild West abbatte gli avversari al Carnera. Difesa, Da Ros perfetto: mercoledì arriva la super Gesteco

Antonio Simeoli

Un quarto poi l’Old Wild West mette il turbo e con una difesa da prima della classe, con dieci giocatori che quando entrano si tuffano sul parquet, e un gioco a tratti spumeggiante bilanciato tra l’area e l’arco, la delizia della squadra di Pedone, abbatte Verona. Il parziale nella seconda frazione indirizza il primo dei due derby in quattro giorni per Alibegovic e soci.

Trova le differenze rispetto all’andata, che poi era solo un mese e mezzo fa a Verona: Pullen, che ora ri-trentelleggia in A1 è sostituito da Copeland, gran bel giocatore e più di sistema. E poi tra gli scaligeri c’è il motorino Penna, diventato un top.

Di quella non-partita per merito dell’Apu in questo derby aperitivo all’altro derby di mercoledì, resta poco. Gli scaligeri hanno un'altra faccia e il solito tonnellaggio da sotto, insomma, servirà l'Apu, che gioca col lutto al braccio per la morte del papà del preparatore atletico Missarelli, dei giorni migliori.

Quando Penna segna stile hockey abbattendo Caroti, che poi sbaglia due triple solo soletto, si intuisce che la partita potrebbe essere ancor più tosta. Pullazi, buttato in campo da Vertemati, lo capisce subito con un rimbalzo in attacco. Sull’asse Penna -Cannon, tutti ex, Verona prova a guidare le danze. Udine ha il solito problema: se il tiro non va, 2 su 12 in 10 nei primi 10 minuti, e non si attacca il ferro è complicato: 14-19 fine primo quarto. Vero, Verona è la squadra peggiore per cercare punti sotto canestro e attaccare il ferro, ma è l’unica soluzione.

Risposta dei Vertemati boys da far tacere, se mai ce ne fosse davvero, l’ultimo gufo appollaiato sulle vetuste ringhiere in alto del Carnera: il quarto perfetto. Quattro triple di fila, rumba totale con Pullazi che segna da fuori e pesca anche due rimbalzi “cattivi” in attacco, esattamente il motivo per cui è stato preso oppure Da Ros che chiude un primo tempo onirico da 17 punti (21 alla fine Mvp).

Tanto che il prof. Flavio Pressacco gli conferisce direttamente in tribuna stampa, dove spunta per un saluto, “un dottorato in ricerca”. Gioco dentro-fuori con quei mezzi lunghi, 5 capaci di tirare da fuori, difesa forte, ovviamente contropiede, l’Apu è questa. Verona soffre, nonostante Penna, la difesa “ramagliana” e i suoi lunghi. Utilissimo anche Bruttini, unico pivot vero in campo, nel parziale sonante di 29-8 che porta Udine stra-avanti 43-27.

Ramagli, che prima di un coach è un signore, prova a metterci mano, gli manca però anche Palumbo in regia per dar ossigeno a Penna. Con una difesa eccellente anche col mago Hickey, Ambrosin in palla (se non rientra Stefanelli bisognerà trovargli un cambio) e le braccia infinite di Johnson, che vince il duello con Cannon, il divario si dilata.

Un’azione di Xavier rende l’Idea: doppia stoppata sotto la curva e braccia al cielo. Fine quarto 63-43, partita in ghiaccio con i numerosi tifosi ospiti che però continuano a incitare i loro beniamini. Ci fosse stata una nube dopo Bologna è stata spazzata via dall’Apu. In parterre c’è anche l’ex Mussini, protagonista ad Avellino, che si prende un’ovazione. L’ultimo quarto è una lunga attesa del derby. Finisce 86-70 con tripla anche del baby Agostini.

Che di per sè giè ora sarà uno spot, l’ennesimo, per il basket friulano con quella Gesteco che, senza un pilastro come Miani e uno come Marangon che non conta poco, ha battuto a domicilio anche Forlì. Applauso per un’impresa vera. Che goduria per mercoledì

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