Astori, il capitano della Fiorentina muore prima di sfidare l’Udinese
UDINE. Non si gioca Udinese-Fiorentina, perché non si può pensare di giocare in quel 4 marzo maledetto, il giorno in cui Davide Astori viene rinvenuto senza vita nella sua camera, all’hotel Là di Moret, dove si trovava in ritiro da sabato con la Viola. Il capitano della Fiorentina è mancato nella notte a causa di un problema cardiaco e al mattino, assieme alla notizia, si diffonde anche l’incredulità e lo sgomento.
L’allora commissario straordinario della Lega serie A, il presidente del Coni Giovanni Malagò, decide per l’immediata sospensione della sfida del Friuli e di lì a poco vengono rinviate anche tutte le altre partite. Al nosocomio di Udine arrivano poi i genitori del difensore della Nazionale, la compagna Francesca e il patron della Viola Dalla Valle, mentre la Procura decide di aprire un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti.
La famiglia Pozzo e l’Udinese tutta esprimono cordoglio e vicinanza, i giocatori sono scioccati e un mese dopo, il 3 aprile, si gioca il recupero, vinto 2-0 dai gigliati.
S.M.
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