Apu, difesa da playoff ma attacco in affanno: la sosta rilancia la corsa salvezza

Rimbalzi e solidità difensiva tengono Udine tra le migliori del campionato, ma le percentuali al tiro restano un freno: ultimi da due, sotto il 70% ai liberi e solo decimi da tre. Con l’arrivo di Christon si cerca la svolta in vista della sfida a Napoli

Giuseppe Pisano

Apu, dove eravamo rimasti? Il campionato di serie A riparte nel fine settimana dopo la sosta per gli impegni della Nazionale, con i bianconeri più tranquilli grazie al successo colto a Varese in un delicato scontro diretto in chiave salvezza. Un obiettivo ampiamente alla portata di Alibegovic e compagni, a patto di migliorare le cifre in fase offensiva. Le statistiche dopo la nona giornata, infatti, ci dicono che Udine sta facendo bene in difesa e meno bene quando si trova nella metà campo avversario.

COSA FUNZIONA

I 59 punti subiti a Varese sono la conferma che l’Apu sa difendere bene di squadra, infatti nella specifica graduatoria si trova al quarto posto dietro a Milano, Brescia e Bologna (in pratica le compagini che si giocano lo scudetto) con 79,8 punti subiti in media nei 40’ regolamentari. Tutte le altre viaggiano sopra quota 80, Trieste e Treviso oltre i 90. Un altro dato che merita di essere sottolineato è il primato assoluto alla voce “rimbalzi”: Apu davanti a tutti con 40,8 carambole catturate a gara, poi Cantù (39) e Venezia (38). Udine controlla meglio di tutti i tabelloni sia in fase difensiva (27,7 rimbalzi di media), sia in fase offensiva (13,3). Considerando il fatto che Vertemati chiede ai suoi centri rimbalzi e difesa e non bottini importanti, ci sentiamo di affermare che Spencer e Mekowulu non sono assolutamente in discussione, sebbene qualcuno fra il pubblico storca il naso. Bene Udine anche per quanto riguarda le palle perse, che sono soltanto 10,9 di media, secondo miglior dato dopo il 10,3 di Tortona.

COSA NON FUNZIONA

La partita di Masnago è una medaglia a due facce dal punto di vista strettamente statistico. L’Apu l’ha vinta segnando la miseria di 66 punti, in un match che metteva di fronte i due attacchi meno prolifici del torneo: 78,7 punti a partita per Varese, 78,3 per Udine, sempre tenendo conto delle cifre nei 40’. Tutte le altre viaggiano a più di 80 punti di media, Venezia e Trapani addirittura oltre i 90. La fatica dei bianconeri nel fare canestro è evidenziata dalle percentuali di tiro: Apu ultima da due punti con un modestissimo 46,8%, Sassari va col 48,9%, il resto della truppa supera il 50%, Bologna svetta col 60,4%. Le cose non migliorano nemmeno a cronometro fermo, visto che gli uomini di Vertemati concretizzano appena il 69,3% dei tiri liberi, unico team di serie A sotto il 70%. Infine il dato relativo alle triple, la specialità della casa. Udine è solo decima con il 33,1%. Viene da dire “benvenuto Christon”: con lui nel motore l’Apu Old Wild West punta a migliorare il proprio rendimento in fase offensiva, grazie alla visione di gioco ma anche all’abilità nell’attaccare il ferro e nell’arresto e tiro. Specialità antica, quasi in disuso, ma da tutt’altro che disprezzabile.

VERSO NAPOLI

Ieri, intanto, il gruppo ha ripreso ad allenarsi al completo dopo una settimana abbondante di viavai fra Nazionale, Next Gen Cup e brevi permessi. Si lavora in vista del match di domenica pomeriggio (palla a due alle 16) contro Napoli. Procede bene la prevendita, sono rimasti disponibili soltanto una quarantina di tagliandi di curva Est per i sostenitori udinesi.

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