L’Apu non molla: Vertemati alza i toni, il gruppo lavora e gli sponsor fanno quadrato
Allenamento aperto agli sponsor al PalaCarnera per un’Apu che cerca la svolta dopo le sconfitte in volata. Il comitato sponsor: «Siamo qui per sostenere la squadra».

Hickey furoreggia in mezzo all’area trova davanti un muro e perde palla. E s’arrabbia. Brewton la mette spesso e volentieri da due punti con quel palleggio, arresto e tiro che ti chiedi come mai l’Apu abbia vinto una partita su sette finora. Coach Adriano Vertemati alza l’intensità dell’allenamento. Dieci minuti a tutta birra, poi la parola chiave “water”, che sa di oasi. Acqua, sosta e via altri minuti ad alta intensità a riprovare schemi. Dawkins, prova a fare quello che ancora non fa in partita: segnare a ripetizione da fuori (più intensità carro Aubery e andrà meglio). I due lunghi come Da Ros, Ikangi e Alibegovic ed anche baby Stjepanovic (bravo davvero) si dannano l’anima.
A due giorni dalla quarta partita in casa dell’Apu, col classico tutto esaurito, domani alle 20 sarà la volta di Tortona ferita dal ko di mercoledì a Trieste, – non è stato un allenamento mattutino come gli altri per i ragazzi del West.
L’ultima mezzora era aperta agli sponsor della società del presidente Alessandro Pedone.
Che hanno risposto all’invito in gran numero, segnale evidente di come la piazza sia molto vicina a una squadra neopromossa in serie A, che ha un po’ di problemi, ma che in allenamento dà tutto e in fondo le partite perse, tutte, le ha perse solo in volata.
«Siamo qui per stare vicino alla squadra, abbiamo creato il comitato degli sponsor per dare un segnale a società e giocatori: noi ci siamo. E cercheremo di esserci anche con eventi che hanno come obiettivo il sociale», hanno detto Michele Zanolla, il presidente del Comitato e il brand ambassador Michele Antonutti. Una mattinata, organizzata anche con il sostegno di CrediFriuli, banca sempre più vicino al mondo Apu, tanto che presto potrebbe affiancare il suo nome anche a quello del palasport Carnera (affiancare, beninteso, stiano sereni i cultori della tradizione), finita con una vera e propria lezione di coach Vertemati. «Io ho sempre e solo allenato – ha detto la guida dell’Apu che è anche uno degli assistant coach di Luca Banchi in Nazionale – non so se il messaggio che vi cercherò di dare sarà utile alle vostre imprese».
È bastato poco sentire parlare il coach ed è stato subito chiaro che farebbe strada anche in giacca e cravatta in una azienda. «Un coach è come il capo del personale di una azienda – ha detto – servono deleghe precise, quando l’allenatore esce da queste o nelle sue vi entra qualcun altro la cosa non funziona». Quanto è vero questo concetto non solo nello sport e nelle imprese.
Il gruppo costruito da Vertemati e il ds Andrea Gracis, in prima fila ad ascoltare il suo coach? Poche regole fuori dal campo, ma buone. Responsabilizzare più che punire i giocatori, intelligenza emotiva più che empatia per governare la barca fatta di atleti che arrivano da culture, religioni, paesi, abitudini diversi. Il gruppo Apu fiaccato da sei sconfitte sul filo di lana c’è? Sì, a questa squadra mancherà uno che le partite le risolve, ma non mancano talento e volontà. E i quasi 170 sponsor che sostengono questa avventura sono un bell’andare. Anche se i canestri decisivi bisognerà trovare qualcuno che li faccia. E lo sa anche prof. Vertemati
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