Apu, è un ko che fa male: ultimo quarto horror, la Reyer passa a Udine
L’Old Wild West si scioglie nell’ultima frazione nella quale concede 32 punti e torna nel gruppo delle ultime. Finisce 87-94, domenica la sfida a Cantù

L’Old Wild West si scioglie nel finale, becca 32 punti nell’ultimo quarto, dopo essere rimasta aggrappata a una partita peraltro non giocata benissimo. La Reyer così vince 94-87, è più forte, e lo si sapeva, ma è Udine stavolta, ed è la prima in sei partite, non ha proprio convinto. Sia per le scelte di alcuni giocatori sia per quelle del coach. Treviso vince e torna ultima.
Sarà meglio riconnettersi subito alla missione salvezza perché questo pomeriggio il torpedone bianconero parte per la Brianza: domenica sera alle 20 c’è uno scontro con Cantù con cui si doveva arrivare con un’altra faccia. Non è una bella notizia la partita, specie nel finale, di Udine. No, non convince.
Wiltjer e Horton, l’ex Trapani, sotto canestro sono una gran bella coppia. Le guardie bene assortite, Valentine, ex Trieste ed Nba, entra dalla panchina. Tanto per dare l’idea della forza d’urto dei lagunari, che non hanno tifosi al seguito per il disco rosso del Viminale, ma hanno in tribuna a tifare il sindaco-patron Luigi Brugnaro. Una squadra cui è meglio non regalare un inizio soft per non regalare subito dazio. Invece, a nemmeno metà quarto, Vertemati deve chiamare time-out.
Troppi errori dei suoi, anche banali. Il tiro da fuori non entra e, con maggiore intensità, e la cosa deve fare riflettere, la Reyer sgasa subito a distanza di sicurezza (5-13) a metà quarto. Se contro squadre di un altro livello perdi alla voce intensità fai fatica. Tessitori un azzurro entra ed evidenzia tutti i limiti di Spencer: tre falli in 4 minuti. Bendzius, leader silente, Calzavara e Dawkins consentono a Udine di non precipitare: 17-23 dopo 10’. La raffica di errori preoccupa.
È strano però il basket, Vertemati protesta per un fallo non fischiato e accende partita e palazzo. Udine alza la difesa e la Reyer un poco s’inceppa. E quando Bendzius piazza un siluro dopo un’azione corale perfetta, un’Apu ora davvero in ritmo mette la freccia. Certo, si fa un po’ ingolosire dal clima e spreca molto, ma all’intervallo conduce 40-36 con una chiara inversione di rotta. D’intensità e di difesa. Tira zero su 9 da tre la Reyer (7 su 24 i rivali) anche perché l’Apu difende.
Venezia non segna da fuori? Subito tre triple in un amen di Wiltjer. La serie A è così. Alley-oop da paura di Horton e gli ospiti certificando un inizio con i fiocchi. Quella tornata in campo è una Udine fuori ritmo e ordine in attacco. Ha tre giocatori con tre falli, regala il solito bonus ai rivali, mentre Wiltjer continua il tiro a segno, Hickey prova a imitarlo ma esagera.
E non poco. Vero, il pick and roll di Venezia con Horton che taglia a canestro continua ad essere un rebus, senza qualcuno che giochi da sotto o l’Apu inizia ad attaccare anche il ferro oppure vincerla solo col tiro da fuori (che non entra) è dura, eppure, nonostante una chiara inferiorità sotto le plance, perché se ad un certo punto il pivot lo deve fare Da Ros qualcosa non va, a 10’ dalla fine è ancora parità: 62-62. Mica poco.
Calzavara (bravo) orchestra eccome. Penetra, segna da fuori. Esce perché Vertemati, sbagliando, ma col senno di poi sono bravi tutti, se lo gioca con Hickey il finale. Non con Dawkins, congelato in panchina o dopo due quarti buoni. La partita è ancora inchiodata sulla parità (76-76) a 4’3’ dalla fine. Per prendersela serve un finale con una grande dose di cinismo. “Udine, Udine” canta il Carnera.
La Reyer li gioca gli ultimo minuti con Valentine che ha ben piantate le mani sul manubrio. Orchestra da par suo, mentre dall’altra parte Hickey strafà pensando di essere ancora in A2 dove faceva quel che voleva e invece al piano di sopra certe cose non le può e non le deve fare. Ma il ragazzo è un leader e si vede che ha una voglia matta di trascinare. Un suo zero su due dalla lunetta a 2’30” è terrificante, come la palla persa da Alibegovic subito dopo. Guarda caso i due protagonisti della promozione.
Pianeti diversi. E solo allora Dawkins, nel più grande mistero della serata, si alza dalla panchina. Ma se hai gli americani li fai giocare: o no? Jordan Parks gela il Carnera con 4 punti in una azione. L’Apu perde, no si scioglie così negli ultimi minuti come la sua difesa.
E questa è una sconfitta che fa male, perché la Reyer è forte, è lunga, potente, tutto quello che volete, ma questa partita l’ha persa Udine. Giocando una partita di confusione. Sbagliando tutte le scelte nel finale. E perdendo una grande occasione. Questa Reyer era battibile.
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