Apu, l’appello di Da Ros verso il derby: «La sfida è sentita, ma si resti entro certi limiti»

Il vice capitano dell’Apu parla del match contro Trieste che giocherà da ex. «Dovremo essere bravi ad andare subito a rimbalzo d’attacco e non farli correre»

Giuseppe Pisano
Matteo Da Ros a canestro nella gara di domenica con Bresciafotopetrussi
Matteo Da Ros a canestro nella gara di domenica con Bresciafotopetrussi

È un derby da vincere, ma soprattutto è uno spettacolo da godersi in tranquillità. A due giorni dal match più sentito della stagione, il vicecapitano dell’Apu Old Wild West Matteo Da Ros (ex capitano di Trieste) invita tutti a un tifo sano, che non vada oltre gli sfottò di campanile. I tragici fatti di domenica scorsa a Rieti sono troppo freschi per restare indifferenti.

Da Ros, il derby arriva in un momento difficile per la pallacanestro, travolta dalla cronaca nera.

«Purtroppo sì, l’episodio di domenica ha scosso tutti. Voglio lanciare un appello in vista del derby: che sia un bello spettacolo in campo e fuori. Sappiamo che è una sfida sentita per motivi di campanilismo, ma tutto deve restare entro certi limiti. Si deve parlare solo di sport».

Già, parliamo di sport. Siete reduci da tre buone prestazioni, ma siete ancora a zero punti. Che aria tira nello spogliatoio?

«C’è rammarico, perché non siamo ancora riusciti a giocare al completo e perché abbiamo buttato due punti contro la Virtus. Questo è un campionato che non ammette distrazioni. Contro Brescia stavamo gestendo bene la partita, che poi ci è scivolata via per una serie di fattori, non ultimo il valore degli avversari».

Voi della “vecchia guardia”, però, avete dimostrato che in serie A ci potete stare eccome. C’è chi in estate sosteneva il contrario.

«La massima serie è diversa dalla A2, basta un attimo e cambia tutto. La stessa gara può cambiare dieci volte. Noi veterani siamo consapevoli che serve coesione, portiamo alla squadra questo spirito».

Siete già in clima derby?

«Assolutamente sì. Ne ho già giocati molti, idem i miei compagni. Sappiamo a cosa andiamo incontro: in settimana abbiamo anche visto i video dei derby precedenti. In A la sfida Udine-Trieste manca da troppo tempo, è un’occasione speciale, invito i tifosi bianconeri a venire a sostenerci, anche chi magari non se la sente».

In palio ci sono due punti pesanti.

«Come ha dimostrato la Vanoli a Bologna, bisogna vincere appena hai l’occasione di farlo, altrimenti poi ti restano i rimpianti. Sappiamo come sta Trieste, ma guardiamo esclusivamente in casa nostra. Sarà una partita “sporca”, dobbiamo metterci grande energia».

Quando l’Apu sarà al completo ci si può attendere un ulteriore cambio di passo?

«Sì, perché è fondamentale lavorare al completo. Non solo in partita, anche durante la settimana. Questo roster è stato studiato su dieci elementi per avere un certo tipo d’intensità in qualsiasi momento della gara».

Cosa serve a Udine per vincere a Trieste?

«Loro fanno della transizione e del tiro da tre le armi migliori. Ecco perché dovremo essere bravi ad andare subito a rimbalzo d’attacco e non farli correre. Trieste è una squadra con caratteristiche precise e con dei difetti, dovremo essere bravi a mettere a nudo questi ultimi».

Lei è un ex, avendo giocato a Trieste per cinque anni. Ha già ricevuto messaggi da tifosi giuliani?

«Sì, molti. Prima mi chiedevano biglietti, poi chiedevano se sono pronto e via così. So già che alcuni di loro saranno i primi a fischiarmi e darmi del “bollito”. Il derby è così, ma che resti solo sport». 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto