A Cagliari l’Udinese ritrova Scuffet, stavolta come avversario
Il portiere di Remanzacco per la prima volta “nemico” dopo l’incrocio sfiorato nel 2020 quando lo Spezia non lo riscattò: in Sardegna sarà in panchina, c’è il titolare Radunovic da scalzare

UDINE. Stagione 2013 – 2014. Sono passati esattamente dieci anni da quando Simone Scuffet era stato inserito nella rosa di quella Udinese con i galloni del terzo portiere, fino poi a scalare le gerarchie per diventare, ancora minorenne, titolare in serie A e, addirittura, essere preso in considerazione per i Mondiali in Brasile.
Domenica 17 settembre, a Cagliari, Scuffet sarà per la prima volta un “nemico” dell’Udinese. Un nemico nelle retrovie, seduto in panchina, secondo quanto rimbalza dalla Sardegna, visto che il titolare è ancora il coetaneo serbo Boris Radunovic, tutt’altro che esemplare nelle prime uscite dei rossoblù, ma pur sempre il portiere della promozione.
Questo “duello” in famiglia per difendere la porta del Cagliari a Scuffet ricorderà sicuramente quel campionato di dieci anni fa, quando a Udine il titolare designato era proprio un serbo, Zeljko Brkic, purtroppo soggetto a infortuni, tanto da essere già un ex giocatore a 32 anni, dopo essere andato in prestito al Cagliari – il destino – e tornato in patria al Vojvodina. Adesso è il vice allenatore del Proleter di Novi Sad.
Il secondo era l’improbabile Ivan Kelava, croato, attualmente svincolato dopo una stagione in Australia, terra più che altro di palloni ovali. Per Scuffet, incassata la fiducia di Francesco Guidolin, nel febbraio 2014 fu relativamente semplice mettersi sulla corsia di sorpasso e diventare titolare per le ultime 16 partite della stagione: 22 gol subiti, 6 clean sheet prima di compiere 18 anni, il 31 maggio, e diventare l’oggetto del desiderio di molti top club.
È nei ricordi di tutti la storia dell’offerta rifiutata dell’Atletico Madrid, anche se attorno a questa scelta fu fatta molta “letteratura”. «Non è vero che ho detto no alla Spagna per finire le superiori. Ho solo scelto di restare a Udine per l’ambiente, per i preparatori», racconterà anni dopo il portiere di Remanzacco.
Di sicuro da quella estate ha imboccato un paio di strade senza uscita. Il prestito in B per difendere i pali di un Como poi retrocesso, due anni da vice all’Udinese giocando poco o nulla, un altro prestito da dimenticare in Turchia, al Kasimpasa nel 2019, prima del vero campionato da protagonista, allo Spezia, per il salto di categoria dalla B alla A.
Poi, una volta ottenuto, il mancato riscatto dei liguri nell’estate del 2020, complice un cambio di proprietà in società. Prima partita della successiva stagione? Udinese -Spezia con Scuffet neppure convocato dai bianconeri friulani.
Insomma, Simone non è mai stato “nemico”, domenica sarà la prima volta, anche perché la storia recente parla di due esperienze tagliando il cordone ombelicale con il Friuli, all’estero, a Cipro e in Romania. Ora il rientro a Cagliari. L’augurio è di incontrarlo tante altre volte in A.
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