La confessione di Pato: «Voglio diventare il simbolo del Milan»

MADRID
Lo scudetto è solo l’inizio. Con i suoi 21 anni Alexandre Pato non è solo il simbolo del Milan del presente ma anche di quello che verrà. E il Papero accetta il ruolo di buon grado. Pronto a guidare il club di via Turati a una nuova era di successi. Arrivare al Milan «è stato un sogno diventato realtà – confessa il giovane attaccante brasiliano in un’intervista al magazine spagnolo Don Balon –. Ho cominciato ad allenarmi al fianco di giocatori che erano degli idoli per me, come Ronaldo e Maldini. Quando seppi che il Milan era interessato a me dissi subito al mio agente di dire sì, non volevo perdermi per nulla al mondo questa occasione. Allora c’erano anche sette brasiliani e fu facile integrarmi. Tutti mi accolsero come uno di loro ma per me giocare nel Milan era un enorme privilegio, entravo a far parte della squadra più titolata al mondo, dove giocano i migliori».
E tra i big c’è anche lui, tra i protagonisti della cavalcata che ha portato la squadra di Allegri allo scudetto. «Non posso negare di essere particolarmente felice di aver vinto l’ultimo campionato, perchè era qualcosa che aspettavo da quando ho indossato per la prima volta la maglia del Milan – prosegue Pato –. Ora voglio continuare a vincere perchè lo scudetto non è altro che l’inizio di una striscia di trionfi. Ora ci aspettano la Supercoppa Italia, il campionato e la Champions e voglio vincere tutto. Mi piacerebbe anche giocare un giorno il Mondiale per club e farò di tutto per giocare partite così importanti».
Pato spende belle parole per Allegri. «Con lui tutti ci siamo trovati benissimo, è stato un uomo che ha mostrato grande carattere, è un vincente nato e lo ha dimostrando arrivando al Milan e conquistando lo scudetto alla prima stagione», dice ancora l’attaccante brasiliano, che nega qualsiasi attrito con Ibrahimovic: «Con Zlatan non c’è alcun problema, giochiamo assieme, facciamo gol, siamo a disposizione della squadra. Il nostro obiettivo è lo stesso: vincere. Chi decide se giochiamo assieme è l’allenatore e con Ibra mi trovo benissimo, in campo ci capiamo».
Consapevole di avere ancora grandi margini di miglioramento («sono giovane e so che devo migliorare dal punto di vista fisico»), Pato non ci sta a sentir parlare del Milan come squadra “vecchia” perchè anche se «ci sono giocatori di 33-35 anni, ci sono anche molti giovani, come il sottoscritto. C’è in corso un ricambio generazionale, il Milan è tornato a vincere lo scudetto dopo sette anni, ha giocatori nuovi e un allenatore giovane. Comincia un nuovo ciclo di vittorie e io mi sento parte di questo grande progetto. Voglio diventare un giocatore importante nella storia del Milan».
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