Vincent Candela:«Sarà una bella partita, tiferò per la mia Roma ma mi aspetto una rivale ancor più determinata»
«L’Udinese fa sempre bene quando interviene Gianpaolo Pozzo, un presidente appassionato che anche ai miei tempi ci mandava spesso in ritiro».
Comincia con una battuta tra il serio e il faceto sul ritiro non ancora ufficializzato in casa bianconera la chiacchierata con Vincent Candela, sempre più coinvolto nel suo ruolo di rappresentanza nel ruolo di ambassador per il club giallorosso che lo ha inserito nella sua “Hall of Fame”, ma anche attento osservatore del campionato e di quell’Udinese che domenica sarà avversaria della Lupa e di cui il francese serba ricordi intatti, legati alla famiglia Pozzo e alla Champions League.
Candela, ha sentito? Patron Pozzo è infuriato e ha prospettato il ritiro all’Udinese...
«Anche ai miei tempi era così, perché ci mandava spesso in ritiro. La mia è stata stagione particolare a Udine, con le difficoltà di classifica in campionato e l’avvicendarsi degli allenatori da una parte e l’avventura in Champions dall’altra. Ma se penso che abbiamo portato il Barcellona a Udine dopo aver superato un preliminare non semplicissimo resta un’esperienza bellissima, anche sotto il profilo personale con dei ricordi intatti».
In Friuli l’Europa non si vede da anni, ma per restare in tema, è sempre nei pensieri di patron Pozzo.
«Il presidente è un grande appassionato e quando poi interviene lui l’Udinese fa sempre bene. Detto questo, la proprietà ha una mentalità e una professionalità che va ben oltre il calcio. E soprattutto sono bravi, come hanno dimostrato andando a prendere molti giocatori che poi sono diventati campioni».
Che Udinese pensa di ritrovare domenica sera?
«Innanzitutto sono contento di rivedere un po’ di persone del club, e anche Sottil che conosco bene. Andrea ha fatto bene finora, è tornato a casa sua, e credo stia dando il massimo e il meglio di sé. La classifica è più che buona dopo la partenza in tromba e credo che la squadra possa ancora crescere. Se poi arriveranno dal ritiro, allora mi aspetto una squadra ancora più determinata. Sarà una bella partita, ma tiferò Roma, anche se saluto tutti i tifosi friulani con affetto».
Una Roma terza in classifica...
«E con più obiettivi concreti, la Champions e l’Europa League. A Torino ha vinto soffrendo, ma ha dimostrato di essere tosta e di subire poco in difesa. A volte Mourinho è stato messo in difficoltà dagli infortuni, ma adesso ha tutti gli effettivi e non è un caso che sia aumentato il numero delle vittorie».
Un aggettivo per definire il lavoro di Mou alla Roma?
«Vincente. Dopo sessant’anni ha portato una coppa europea. Josè ha la mentalità vincente e non molla mai».
Tornando in casa bianconera, quale consiglio darebbe al suo connazionale Thauvin?
«Florian deve portare la sua esperienza in una squadra e in una piazza in cui si lavora bene. È un giocatore molto intelligente e vedrete che si adatterà alle richieste del tecnico, e saprà rendersi utile alle esigenze della squadra».
La Roma invece ha ritrovato l’esperienza di Wijnaldum...
«Non è solo lui il valore aggiunto di una squadra che ha nella fase difensiva un qualcosa in più. Comunque è vero che era mancato a causa dell’infortunio».
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