Per l’Udinese è già tempo di regali: al Friuli passa il Genoa, finisce 1-2

Ancora una sconfitta in casa dei bianconeri che agevolano gli ospiti sui due gol subiti. Nella ripresa il pari di Piotrowski, poi Runjaic inserisce Ehizibue: la frittata è servita

Pietro Oleotto

Finisce con un grande classico, con la squadra avversaria sotto il settore ospiti a fare festa: la scorsa volta il Bologna, lunedì il Genoa che ha sfruttato i soliti errori dell’Udinese che ha letteralmente regalato i due gol subiti e non ha saputo sfruttare l’onda del momentaneo pareggio di Piotrowski. Ma il “bignamino” della partita ha bisogno di un approfondimento, per capire bene le colpe e gli scenari dopo una sconfitta che potrebbe complicare non poco il futuro bianconero, sul quale dovrà meditare Runjaic – in tribuna per scontare la squalifica rimediata a Parma, al suo posto in panchina il vice Malecki – che ha ordinato il cambio di Zanoli per il dannoso Ehizibue che, bello fresco, ha sbagliato la chiusura che a cascata a portato al definitivo vantaggio genoano, siglato da Norton -Cuffy.

Inspiegabile l’innamoramento di mister Kosta per il numero 19 bianconero, uno che vent’anni fa al massimo avrebbe fatto il turista in Italia, visti gli imbarazzi tecnico-tattici. Tanto più che ad uscire è stato Zanoli che stava alimentando la rimonta con le sue sgroppate a destra.

Senza l’infortunato Atta, sostituito come era nell’aria da Ekkelenkamp, la Zebretta ha avuto comprensibilmente, fin dall’inizio, meno inventiva e se si aggiunge che dopo un quarto d’ora ha dovuto sostituire Zemura con l’adattato Rui Modesto è lampante che a sinistra la famosa “cifra tecnica”abbia subito un ribasso vertiginoso, stile crisi di Wall Street del ’29: il grafico del rendimento in picchiata.

Peccato, si dirà, perché l’Udinese non è stata neppure fortunata, visto che pochi attimi prima dell’infortunio a Zemura era andata in gol con Davis, pescato però in fuorigioco dal Var Maggioni su una spettacolare rovesciata di Piotrowski: fantastica la segnalazione tardiva di Cristian Rossi, l’assistente di linea che propone una bandierina alzata dopo una decina di secondi: tutta scenografia per guadagnare qualche punto in più in “pagella”, quella dell’Aia. Funziona così. L’arbitraggio? Il mestierante Maresca, capace come pochi di spezzettare la partita come un trito per il soffritto non ha fatto errori, semplicemente ha reso omaggio ad “andamento lento” del concittadino Tullio De Piscopo.

L’Udinese, d’altra parte, ha collaborato, visto che da quel momento i bianconeri hanno stentato a proporre gioco. L’unico a tentare di pungere il Genoa è Zaniolo. Zero a zero fino all’intervallo? Sbagliato. Ekkelenkamp è deludente per personalità, tenta un passaggio improbabile a Solet invece di puntare la metà campo avversaria e sulla palla persa sulla trequarti il Genoa ha gioco facile ad entrare in area, dove Okoye commette un’altra sciocchezza tentando di uscire tra i piedi di Colombo, provocando il rigore trasformato da Malinoskyi.

Presa la botta, la squadra di Runjaic si ripresenta solo nella ripresa con le idee più chiare: tentare l’assalto veemente al fortino allestito da De Rossi. Ci riesce dopo 20’, quando Rui Modesto azzecca l’unica giocata della sua partita proponendo un traversone arretrato che Piotrowski trasforma in gol.

Parte l’offensiva, la Nord crede nella vittoria e canta. Mister Kosta vede Davis spento e prepara Buksa, ma poi a sorpresa aggiunge l’asso: Ehizibue al posto di Zanoli che nell’azione precedente aveva appena sfornato un cross dal fondo che aveva messo in difficoltà il Genoa e che esce dal campo contrariato.

Risultato? L’inerzia della partita, nelle mani dall’Udinese, torna staticamente a metà campo e su un’uscita sbagliata del numero 19 gli avversari arrivano a imbastire l’azione vincente. L’impressione è che dal Friuli arriveranno delle letterine a Babbo Natale tutte uguali, dopo aver sentito i fischi al cambio e a fine partita: «Non vogliamo più vedere in campo Ehizibue». Chissà che non se lo porti finalmente via con la sua slitta, a giocare il campionato della Lapponia. 

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