Udinese in difficoltà con Pizarro e Sanchez tra prestazioni deludenti e possibile addio

Il giovane attaccante non si è imposto mentre il veterano cileno punta a lasciare il club: una doppia criticità che mette a rischio la stagione bianconera

Stefano Martorano

 

Di due non se ne fa uno, e il proverbio suona attuale per Damian Pizarro e Alexis Sanchez, i due attaccanti cileni che per motivi diametralmente opposti si stanno allontanando sempre più dal progetto tecnico in cui la proprietà li ha coinvolti un anno fa con la speranza che il “vecchio Niño” potesse fungere da leader aggiunto e da esempio anche per il suo ben più giovane connazionale arrivato in Friuli con la voglia di emulare almeno in parte le gesta del campione.

Oggi, invece, l’Udinese si trova a far fronte a un vero e proprio intrigo, una situazione complicatasi su entrambi i fronti perché al deciso ammanco della scorsa stagione, in termini di resa, si sta aggiungendo anche una preoccupante mancanza di prospettive.

Lo si è capito venerdì a Fagagna, quando Kosta Runjaic ha toccato con mano il deciso ritardo di Pizarro senza poter disporre di Sanchez che non si è proprio fatto vedere dalla ripresa della preparazione. Sono due situazioni diverse che influiscono non poco sulla programmazione della società, e per capirlo basta considerare che se le cose fossero andate come avrebbero dovuto, Sanchez sarebbe stato pronto a garantire esperienza e imprevedibilità per ripagare a suon di giocate il contratto da 2 milioni e 780 mila euro lordi annui (pari a 1 milione e 400mila netti) che ancora lo lega alla Zebretta, mentre Pizarro sarebbe quasi pronto a concorrere per il ruolo di prima punta, dando segnali importanti per uno che due anni fa, alla sua ultima stagione in Cile, ha giocato la Copa Libertadores ed è arrivato a Udine dopo le 5 reti segnati in 13 presenze col Colo Colo.

Ecco, partiamo proprio dal giovane Damian, che nei 45’ del primo tempo giocati con l’Opatija ha destato sospetto per come si è mosso, così lento e impacciato, senza spiccare in nessuna delle doti riconosciutegli. Passino le gambe imballate, ma la sensazione negativa va rapportata ai dodici mesi di lavoro in Italia che si ritrova già alle spalle. Insomma, non è arrivato ieri, e al di là di un paio di infortuni muscolari che lo hanno rallentato, sono arrivati solo 14’ giocati in prima squadra e quattro presenze, senza gol, in Primavera. In sede di commento lo abbiamo definito “improponibile” perché al suo stato attuale non può essere preso in considerazione da Runjaic per il ruolo di prima punta in cui l’Udinese cerca un vice Lucca. Eppure, solo un anno fa, il dg Franco Collavino lo aveva presentato al suono delle campane («Damian è un talento che siamo riusciti ad assicurarci, un tipico acquisto da Udinese, uno dei talenti più importanti del Sudamerica. Noi riversiamo molte aspettative ma non gli metteremo pressione»), mentre adesso si parla di un prestito che potrebbe essere all’estero o in B.

Di risoluzione contrattuale si parla invece per Sanchez, che su Instagram ha piazzato una storia emblematica proprio quando stava giocando l’Udinese; una valigia aperta con dentro le sue scarpe da calcio e un grande punto interrogativo. Chiaro il messaggio, con un volo da prendere per andare a giocare, ma con una destinazione ancora incerta. A Istanbul lo vorrebbe Josè Mourinho al Fenerbahçe con un contratto da 4 milioni all’anno. Prima però dovrà stracciare quello in essere con l’Udinese, sancendo così la fine di un ritorno che Sanchez avrebbe voluto diverso, come il rapporto con Runjaic, complicatosi sempre più strada facendo.

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