Cessione Udinese, Nani: «La proprietà è ancora saldamente della famiglia Pozzo»

Il direttore tecnico frena sulle voci di vendita al fondo americano: «Nessuna chiusura imminente, costruiamo la squadra per la prossima stagione con Gino Pozzo pienamente operativo»

Stefano Martorano

«Stiamo facendo la squadra per la prossima stagione perché non c’è nessuna chiusura prevista, né oggi e né entro la fine di questa settimana. È vero che c’è un interesse certificato per l’Udinese, ma finché non si concretizza la proprietà rimane saldamente in mano alla famiglia Pozzo». Parole di Gianluca Nani, il group technical director della società bianconera a cui Gino Pozzo ha dato precise indicazioni per costruire la Zebretta della prossima stagione, come se la vociferata cessione al fondo americano non dovesse andare in porto.

Nani, l’attesa generale è tutta per il possibile cambio di proprietà ventilato entro questo fine settimana. A che punto siamo con il closing?

«Dalle mie informazioni posso dire che non si farà entro questo fine settimana. Posso solo confermare che esiste l’interesse certificato nei confronti del club, così come ce ne sono stati altri in passato che poi non si sono concretizzati, ma qui mi fermo. Tuttavia, se da lunedì in poi la situazione dovesse cambiare, allora ne saremo tutti informati e si vedrà, ma a oggi l’unica vera certezza è che ci stiamo muovendo sul mercato in entrata, che io chiamo i club non per offrire i nostri giocatori, ma per comprarne di altri, e che Gino Pozzo si comporta ogni giorno come il più attento, preciso e dedito dei proprietari di un club per costruire l’Udinese. Io ho ricevuto le istruzioni per contribuire a completare una squadra già propositiva».

Le cessioni di Lucca, Solet e Bijol, quelle del tesoretto da 80 milioni, non sono quindi una priorità legata alla vendita della società?

«Smentisco. Anzi, è importante certificare che non dobbiamo vendere, e tanto meno abbiamo dei target da 80 milioni da raggiungere nei confronti di una presunta nuova società, ma soprattutto non c’è alcuna fretta di vendere i nostri giocatori, e non è detto che verranno venduti. Questo non significa che qualora arrivassero offerte non le prenderemmo in considerazione, ma solo se particolarmente vantaggiose perché gli interessi dei giocatori devono combaciare con quelli del club».

Nani, che Udinese state costruendo?

«In linea con gli ultimi 40 anni. Penso che sia basilare mantenere la categoria per poi puntare ad alzare l’asticella».

State costruendo anche nell’eventuale subentro di una nuova società?

«A me piace parlare di cose concrete e non c’è niente di più concreto, in questo momento, della proprietà Pozzo. Noi stiamo lavorando in perfetta autonomia».

State concertando il mercato assieme a Kosta Runjaic?

«Senza ombra di dubbio. Runjaic non è mai stato in discussione e questo è stato certificato più di una volta».

Tornando ai singoli, su Lucca ci sono le quattro big italiane?

«Fortunatamente ce ne sono di più. Non c’è un grosso club in Italia che non ce lo abbia chiesto e stanno arrivando anche club esteri, ma non andiamo in giro a offrirlo. Il suo valore lo farà la squadra che lo vorrà di più».

Nani, le voci riferiscono di una Fiorentina che ha puntato Thauvin. Il capitano ci sta pensando?

«Non c’è alcuna intenzione di venderlo e a me Thauvin non ha chiesto di andarsene. Abbiamo appena esercitato il diritto di opzione e siamo contenti di proseguire con lui».

Quali i giocatori incedibili da cui ripartirà l’Udinese?

«Non esistono giocatori incedibili, ma ci piacerebbe tenere i nostri migliori. Atta e Davis, ad esempio, vorremmo che facessero un campionato continuativo».

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