Non basta Lucca: l'Udinese cade in casa con un Monza già in B
I bianconeri perdono con i brianzoli già retrocessi, si allontana l’obiettivo dei 48 punti. Runjaic schiera solo Davis davanti, poi entra il numero 17 e pareggia, al 90’ il patatrac

Altro che 48 punti per diventare la miglior Udinese degli ultimi 12 anni. Se non batti in casa il Monza già retrocesso (da tempo), vuoi riuscire a fare 4 punti tra Juventus e Fiorentina? La “missione Runjaic” si è trasformata nel giro di 90 minuti da possibile a disperata. Anche perché la risposta della “truppa” è stata uno schito senza scuse a livello di prestazione. Eppure sarebbero bastate le indicazioni del manuale delle Giovani Marmotte per affrontare il Monza e non perdere, altro che nobili regole da apprendere a Coverciano.
Se vuoi vincere devi fare gol: capirete che anche Walt Disney potrebbe regalarvi questa “perla”, non servono Sacchi, Lippi o qualche altro grande saggio del calcio italiano. E per questo hanno suscitato perplessità le scelte iniziali di mister Kosta che ha optato su un 3-5-1-1 piuttosto simile a quello proposto a Cagliari dove, tuttavia, la Zebretta ha prodotto un calcio decisamente più propositivo nella manovra, attraverso l’arma dell’aggressività, inutilizzata per lunghi tratti nel lunch match di domenica 11 maggio. Non si può dire che sia tutta colpa dei primi caldi, in Sardegna il clima era ancora più estivo, nello scorso week-end. Colpa delle motivazioni? Non solo.
Se scegli una mediana con Payero, Karlstrom e Zarraga, con Atta alle spalle dell’unica punta, Davis, hai una “linea di fuoco” da Luna Park: complessivamente due gol in tutta la stagione per aiutare un centravanti che non è un vero bomber. Sì, è vero: Runjaic è stato fregato proprio dalla poca collaborazione tra il “centroboa” inglese e gli uomini incaricati degli inserimenti dalle retrovie, ma con queste premesse è chiaro che nasce più di qualche dubbio sull’undici di partenza proposto dal tecnico tedesco contro un’avversaria che, pur con dei limiti evidenti, è abile nelle ripartenze.
A livello di caratteristiche assomiglia molto a una squadra come di Verona, contro la quale l’Udinese ha fatto una fatica terribile senza Florian Thauvin – l’eterno assente – a inventare tra le linee. Una fatica terribile culminata in una sconfitta casalinga, decisamente bruciante, considerando che ha aperto la crisi bianconera a metà marzo.
Si doveva puntare dunque sul un tandem d’attacco più “pesante” dunque: solo Runjaic, che conosce lo stato di forma di tutti i candidati, può dirvi se Davis-Lucca, quest’ultimo recuperato dopo tre settimane di stop, oppure Davis-Bravo, la punta che andrà valorizzata nel giro di un anno, il prossimo. Sanchez? Qui siamo a un livello di curiosità che il tecnico non ha voluto soddisfare pubblicamente nel dopo-partita, neppure per rispondere a chi in Curva Nord, nel secondo tempo ha cominciato a cantare: «El Niño Maravilla, oh oh, oh oh».
Che il cileno non sia più un ragazzino e che la sua condizione fisica non sia una “meraviglia” siamo tutti d’accordo, ma domenica dopo essere passato in svantaggio a inizio ripresa, Runjaic l’ha messo dopo: Lucca (entrato nell’intervallo per passare al 4-4-2, complice anche la sostituzione precauzionale di Bjiol, non al meglio), Bravo e addirittura Pafundi, inserito come ultimo tassello dell’operazione riscossa, fallita clamorosamente dopo un passaggio orizzontale del classe 2006 bianconero che ha agevolato al minuto 90 il patatrac, il contropiede vincente del Monza.
Sull’ingresso di Pafundi ci sono alcune “nubi” da spazzare: per esempio, possibile che ogni volta che entra debba baruffare con Lovric per battere le punizioni dalla trequarti. Era già successo a Marassi contro il Genoa, per due volte, con tanto di “vaffa” dello sloveno a un collaboratore tecnico che chiariva le gerarchie al volo.
Visto il risultato, la punizione dal limite del 2-1, dopo il momentaneo eurogol di Lucca, avrebbe dovuta calciarla Pafundi, come al Mondiale under 20, quando fece gol. Il destro di Lovric invece è finito in Curva aprendo per l’ennesima volta all’interrogativo: cosa manca a questa Udinese per essere sempre divertente?
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