L’Udinese chiude l’anno con tre partite su quattro in casa: è il momento del salto di qualità

Arriveranno in Friuli Genoa, Napoli e Lazio. I bianconeri devono produrre di più in zona gol ed evitare le imbarcate viste con Milan e Bologna

Pietro Oleotto
Trecento tifosi spettatori sabato al Bruseschi dell’allenamento a porte aperte dell’Udinese in vista della sfida col Genoa: a centrocampo tornerà capitan Karlstrom che ieri si è concesso per autografi e selfie Foto Petrussi
Trecento tifosi spettatori sabato al Bruseschi dell’allenamento a porte aperte dell’Udinese in vista della sfida col Genoa: a centrocampo tornerà capitan Karlstrom che ieri si è concesso per autografi e selfie Foto Petrussi

Lunedì  è in arrivo il Genoa e il calendario dell’Udinese indica la rotta: è il momento di fare il salto di qualità, di dimostrare che questa squadra ha tre quarti di nobiltà, che magari le manca l’ultimo “quarto” di sangue europeo e quindi non potrà lottare per un posto nelle coppe, ma che su quella strada bisognerà fare i conti anche con una Zebretta “rompiscatole”.

Sono queste le soddisfazioni che deve togliersi la squadra di Runjaic, ottava in classifica con 18 punti (alla pari con la Lazio), ma poco continua nel rendimento e, soprattutto, predisposta a dolorose “imbarcate” al Friuli - Bluenergy Stadium, dove è chiamata a fare la differenza negli ultimi giorni di questo anno solare.

Proprio così: mancano ancora quattro turni per mettere in soffitta il 2025 e l’Udinese giocherà tre partite in casa, con una sola trasferta, quella con la Fiorentina, ultima in graduatoria, ma comunque pericolosa, per spirito di rivalsa e tessuto tecnico. Sarà la gara che precederà il Natale, ma forse è quella che paradossalmente mister Kosta guarda con meno preoccupazione, visto che lontano da casa ha prodotto finora 10 punti in 7 partite, due di più di quelli arrivati dalle esibizioni al Friuli, dove non sono mancate le mezze delusioni.

Possono essere catalogati così, classifica alla mano (quella attuale), i pareggi contro Verona e Cagliari, con le quali l’Udinese ha perso 4 punti preziosi. D’accordo, ne ha rimediati 3 insperati, a San Siro contro l’Inter, ma proprio perché ottenuti lontano dal terreno amico non fanno che confermare che i bianconeri qualche problemino in casa ce l’hanno. Altrimenti non si spiegano le già citate “imbarcate” con Milan e Bologna, due 0-3 che hanno contribuito a spegnere l’entusiasmo dei tifosi per le imprese esterne e a fare della difesa bianconera una delle più battute dell’intero campionato.

Venti gol incassati in 13 giornate, non sono pochi: sono un passivo da retrocessione, visto che il Verona ultimo prima della 14ª giornata e il Genoa appena sopra la “zona calda” nel hanno presi altrettanti. Solo la Fiorentina e il Torino – l’altra squadra da imbarcata della A – ne hanno subiti di più. Insomma, primo comandamento sulla strada di un finale di anno virtuoso: chiudere (più possibile) la porta.

Ma potrebbe non bastare, visto che dopo il Genoa arriveranno da queste parti due avversari di spessore: prima il Napoli di Antonio Conte, in lotta per la vetta, e poi, prima di Capodanno, la Lazio che Maurizio Sarri sta rivitalizzando dopo una partenza complicata, come conferma anche l’ultimo risultato di Coppa Italia ai danni del Milan. Ecco che, in quest’ottica, anche l’attacco di Runjaic dovrà cercare di produrre di più: finora ha realizzato 6 gol in totale al Friuli, tre per i 3 punti raccolti con il Lecce, gli altri con Verona, Cagliari e Atalanta, dove è bastato l’1-0 di Zaniolo per chiudere il conto. 

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