Udinese irriconoscibile: la Juve domina e vola ai quarti di Coppa Italia
Bianconeri friulani mai in partita: zero tiri nel primo tempo, errori difensivi e un “rigorino” Var condannano la squadra di Runjaic. McKennie protagonista, Locatelli chiude i conti. Resta la delusione per una prova senza coraggio

Un’Udinese fantasma lascia strada alla Juventus negli ottavi di finale di Coppa Italia. Un’Udinese deludente, al di là del verdetto di eliminazione: non è stata mai in partita, rintanandosi in difesa fin dai primi minuti, lasciando il coraggio nello spogliatoio, nonostante il turnover misurato proposto da Runjaic che ha valutato i malanni di stagione, le fatiche di chi ha giocato di più, e la voglia di dimostrare di chi ha avuto finora meno spazio, ma non ha tralasciato la competitività, visto che erano cinque i titolari visti all’opera a Parma: Solet, Bertola, Zemura, Atta e Zaniolo.
Nonostante la presenza di due-terzi della difesa titolare, tuttavia, mister Kosta ha dovuto ridisegnare l’assetto, considerando che bisognava sostituire Kabasele al centro, spostando Solet per inserire in formazione il giovane Palma, schierato a destra dirottando a sinistra Bertola, fresco di premio come miglior giovane della Serie B con la maglia dello Spezia.
Questa la retroguardia a protezione della porta di Sava, scelto al posto del titolare Okoye, come ci si immaginava. Più marcato il make up a centrocampo, dove Zarraga sostituisce lo stakanovista Karlstrom e Lovric trova spazio là dove nelle ultime settimane hanno remato Piotrowski o Ekkelenkamp.
Insostituibile, invece, Atta, così come Zemura a sinistra – per mancanza di alternative –, mentre Ehizibue torna titolare rimpiazzando Zanoli. In attacco Runjaic non rinuncia a Zaniolo e lo affianca a Buksa che, tuttavia, non riesce a tenere il peso delle sponde quando l’Udinese cerca di rompere l’assedio constante che la Juve porta per gran parte della prima mezzora.
Spalletti, infatti, ha scelto un turnover ragionato, senza rinunciare alle ambizioni. La titolarità di Yildiz è stata illuminante. Non solo per la fama crescente che sta accompagnando il giovane turco. Che non a caso è stato il catalizzatore delle manovre offensive juventine in avvio. Prima una sterzata all’interno dell’area con un successivo destro a giro respinto da Sava al 11’; poi, dopo altri 10 minuti, un diagonale che sfiora il palo alla sua sinistra. Sono le azioni che fanno da preludio al vantaggio dei padroni di casa che al 23’ sfruttano un’imbucata sulla destra, ma soprattutto il movimento di David che, rientrando dal fuorigioco, si disinteressa del pallone. In quella voragine si infila McKennie che crossa: il tocco di Palma per anticipare David in spaccata spiazza Sava.
David poi si mette in proprio al 33’, mettendo il pallone nel sacco da posizione impossibile, a un passo dalla linea di fondo, ma il Var annulla per fuorigioco. Il vantaggio della Juve, tuttavia, è meritato e non stupisce. Sorprende piuttosto lo zero – clamoroso nel primi 45’ – dell’Udinese in tema di tiri verso la porta di Di Gregorio: nessuna conclusione nello specchio, nessuna neppure fuori.
La ripresa comincia con una sgroppata di Zaniolo che conclude dalla distanza e, almeno, cancella lo “zero assoluto” in tema di tiri. La Juve è costretta a sostituire Gatti per infortunio, Runjaic poco prima del quarto d’ora spedisce in campo Miller per Zarraga e Bravo per Zaniolo, ma ottiene ben poco.
Anzi, dopo una decina di minuti l’Udinese va sotto di due gol per colpa del classico “rigorino” segnalato dal Var all’arbitro Fourneau: punito il pestone di Palma ai danni di Cabal in proiezione offensiva. Locatelli, appena entrato, trasforma dal dischetto e la partita dell’Udinese è praticamente finita. Mister Kosta procede con le sostituzioni togliendo anche Atta (da monitorare, zoppicava all’uscita) per Ekkelenkamp e Buksa, decisamente sotto tono, per Gueye. Nel finale il rientro di Kristensen dopo il lungo infortunio al posto di Solet. Anche Spalletti pensa al futuro, ma può farlo dall’alto di due gol di vantaggio che gli consentono di ruotare gli uomini. È nei quarti e oggi saprà chi sfiderà tra Atalanta e Genoa.
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