Traffico internazionale di armi, sequestrati cinque kalashnikov a Gorizia: due arresti

In manette i due autisti; fermato in Albania anche il mittente delle armi 

Francesco Fain

Era un controllo di routine all’ex valico confinario di Sant’Andrea. Uno dei tanti che, quotidianamente, vengono effettuati alla frontiera con la Slovenia, a Gorizia. Ad un certo punto, le Fiamme gialle della Compagnia di Monfalcone assieme a quelle del Nucleo di Polizia economico/finanziaria di Trieste (Gico) hanno sottoposto a controllo un minivan con targa albanese che stava entrando nel territorio nazionale.

Fondamentali sono stati l’esperienza e il colpo d’occhio degli operatori. Durante le attività di verifica sui documenti dei cinque passeggeri a bordo del mezzo (risultati tutti cittadini albanesi) e dei due autisti, questi ultimi hanno iniziato a mostrare atteggiamenti che hanno attirato l’interesse dei finanzieri: erano nervosi e palesemente impazienti. E questi sentimenti di disagio si sono amplificati allorquando i militari hanno spostato la loro attenzione sui bagagli trasportati sul mezzo. È stato, in quel momento, che il livello di nervosismo è salito a dismisura. Era evidente che ci fosse qualcosa da nascondere.

 

Traffico internazionale di armi: l'operazione della Guardia di finanza a Gorizia

In particolare, una valigia ha, più delle altre, incuriosito le Fiamme Gialle perché si caratterizzava per un peso eccessivo rispetto al suo volume. Una volta aperta e minuziosamente ispezionata, ha svelato, tra la scocca e il rivestimento interno in tessuto, uno strato di materiale spugnoso al cui interno erano celati tre fucili da guerra “Kalashnikov AK-47”. «Armi – fa sapere la Guardia di finanza di Gorizia – che non si sa a chi e dove fossero destinate. Le indagini sono in atto. La scoperta è avvenuta in maniera del tutto casuale».

 

A seguito di questo rinvenimento, i finanzieri hanno proceduto a un esame ancora più approfondito del veicolo fermato. Ed è così che sono sbucati altri due fucili d’assalto della medesima tipologia e cinque caricatori con 356 cartucce complessive. Il materiale bellico individuato è stato sottoposto a sequestro immediato, assieme ai cellulari in uso ai due autisti del mezzo: per questi ultimi è, inoltre, scattato l’arresto “in flagranza di reato”, in relazione alla violazione delle disposizioni per il controllo delle armi (articolo 1 della legge 895 del 1967).

Sono state, quindi, avviate immediate indagini con l’obiettivo di chiarire il canale di approvvigionamento dell’armamento sequestrato, attraverso la collaborazione internazionale di polizia, che ha consentito alle Autorità di law enforcement albanesi di identificare e trarre in arresto, a Hot, il soggetto responsabile dell’invio delle armi.

«Questa attività – si legge in una nota delle Fiamme Gialle – dimostra la costante attenzione della Guardia di Finanza al contrasto dei traffici illeciti, in particolare quelli perpetrati lungo le principali direttrici viarie tramite un capillare controllo del territorio. In ossequio alle disposizioni del decreto legislativo 188 dell’8 novembre 2021, si evidenzia che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna».

Soddisfazione viene espressa dal sottosegretario dell’Economia e delle Finanze Sandra Savino: «Questa operazione conferma il ruolo centrale della Corpo nel contrasto ai traffici illeciti internazionali e nella tutela della sicurezza dei cittadini».

Soddisfatta anche la senatrice di Fratelli d’Italia Francesca Tubetti. «L’operazione – afferma – dimostra, ancora una volta, la grandissima capacità operativa, la dedizione assoluta e l’altissimo livello di professionalità delle nostre forze dell’ordine e dell’apparato investigativo. Il confine orientale è un territorio che va presidiato al meglio e questi controlli confermano l’importanza di sorvegliarlo anche al di fuori della rotta balcanica».

Concorde l’onorevole Nicole Matteoni, deputato e segretario provinciale di FdI Trieste: È nostro compito continuare a tenere alta la guardia e a mettere in campo tutte le misure necessarie, proseguendo come stiamo facendo nell’intensificazione dei controlli alla frontiera». —

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