Gaza divide il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia

Sì con i voti della maggioranza alla mozione d’appoggio al piano Trump. Bocciati i testi delle opposizioni. Scontro verbale Fedriga-centrosinistra

Valeria Pace
Massimiliano Fedriga
Massimiliano Fedriga

Le mozioni su Gaza agitano l’aula del Consiglio regionale in Friuli Venezia Giulia. Il centrodestra ne deposita una terza d’urgenza in aggiunta alle due già presentate da mesi dalle opposizioni, in cui si esprime il sostegno per il piano di pace di Trump. Sospensioni su sospensioni fanno slittare l’inizio della seduta pomeridiana.

Non si trova l’auspicata convergenza di tutta l’aula su un testo dal momento che per l’opposizione è impossibile mettere i propri voti su un piano di cui non si conoscono i dettagli e ne chiede il ritiro per approfondimenti. Passa la mozione della maggioranza con l’astensione delle opposizioni, mentre il Misto vota no. La maggioranza respinge invece le due mozioni delle opposizioni.

Alla fine la minoranza viene accusata dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga di «strumentalizzazioni squallide» e il centrosinistra con i dem Nicola Conficoni e Francesco Russo affonda, addebitando al governatore di «restare ancora in silenzio» su Netanyahu, e con Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto, che rincara: «Fedriga continua a negare i crimini del governo israeliano».

La temperatura sale tra Serena Pellegrino (Avs) e Claudio Giacomelli, capogruppo di FdI, con lei che accusa lui – poi ritrattando il passaggio – di dover «ripulire la coscienza dei suoi predecessori che hanno sterminato un popolo», e lui che poi afferma che lei è in compagnia di «iene, sciacalli e avvoltoi» nello sfruttare per i propri fini le morti altrui.

Le mozioni

Una mozione su quanto sta avvenendo in Medio Oriente è stata presentata a prima firma di Pellegrino e sottoscritta da tutta l’opposizione. Prevede di impegnare la giunta a chiedere al governo di spendersi per il cessate il fuoco, il rilascio di tutti gli ostaggi e dei prigionieri politici palestinesi e a sollecitare il riconoscimento dello Stato di Palestina. Tutto questo con una chiara condanna degli attentati di Hamas del 7 ottobre.

Un’altra mozione, a prima firma di Rosaria Capozzi (M5s), chiede di interrompere ogni rapporto di cooperazione con Israele e non concedere il patrocinio alla partita Italia-Israele.

La terza, presentata dalla maggioranza, a prima firma di Antonio Calligaris, capogruppo della Lega, ricorda che la Regione è in prima linea a portare assistenza sanitaria ai bambini di Gaza, e che la premier Giorgia Meloni ha aperto al riconoscimento della Palestina a condizione «che essa non sia governata da Hamas e che siano liberati gli ostaggi israeliani». L’obiettivo della mozione è garantire supporto al piano di Trump per Gaza «per arrivare a una pace vera e duratura».

 

 

Pro Pal: il presidio M5s sotto il Consiglio regionale del Fvg mentre l'aula vota la mozione

La discussione

Diversi consiglieri di opposizione invitano Fedriga a uscire allo scoperto, fuori dall’«ambiguità che ha caratterizzato la sua posizione» e affermando che non ha mai detto «una parola chiara di condanna al governo Netanyahu rispetto al quale sembra essere un fiancheggiatore», come afferma Conficoni – a cui risponde fuori microfono il presidente: «Non dico quello che lei vuole sentire».

Ma se per Giacomelli «non ci sono problemi a denunciare gli eccessi di Israele», è necessario anche parlare dei crimini di Hamas, e le opposizioni usano queste mozioni «come una clava» dividendo il mondo in due tra chi appoggia le mozioni e chi è complice del genocidio, mentre va segnalata la differenza tra «chi fa e chi sventola bandierine». Per Moretuzzo, invece, divisivo «è stato il presidente Fedriga che ha detto che chi condanna il governo di Israele favorisce Hamas». Furio Honsell (Open) ribadisce la sua posizione: «Questo è il più grande crimine del XXI secolo».

Calligaris dal canto suo ricorda che «l’Italia è il primo tra i Paesi non musulmani negli aiuti ai cittadini di Gaza». Mauro Di Bert, capogruppo di Fedriga presidente, invece invoca equilibrio e misura nelle dichiarazioni e difende il lavoro concreto per la pace del governo. Roberto Novelli (Fi) ribadisce la posizione della maggioranza.

Il presidente

«Nessuno sta giustificando o facendo il tifo per Israele ma è insopportabile quanto sentito in quest’aula, sono strumentalizzazioni squallide», attacca Fedriga, che stigmatizza il fatto che nella mozione del centrosinistra mancano accenni al fatto che Hamas «sta utilizzando i propri cittadini come scudi umani». Per il presidente inoltre «andare a semplificare come se ci fosse qualcuno che massacra e il povero Hamas sta difendendo la sua popolazione è qualcosa di falso, vergognoso e offensivo verso il dramma che sta vivendo quella popolazione». Fedriga rimarca che la sua posizione «è complicata e non segue il mainstream», mentre «la sinistra alimenta la semplificazione». Il presidente si difende e reitera le sue convinzioni su chi contesta la partita Italia-Israele, «indirettamente fa il gioco di Hamas», e si esprime contro insegnanti che fanno «monologhi propagandistici ai ragazzi, una minoranza all’interno dei docenti», mentre «bisogna dare ai giovani capacità critica». —

 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto