Feminis furlanis fuartis: ecco le 25 donne simbolo di forza e creatività

L’opera di Erika Adami contiene 25 profili femminili immersi nel presente

Sono 25 le donne scelte da Erika Adami per il suo volume
Sono 25 le donne scelte da Erika Adami per il suo volume

Dentro il profilo di un volto femminile cresce un albero, simbolo di vita, che genera rami protesi verso l’alto. Dunque qualcosa nasce non solo dal ventre della donna, ma anche dalla testa, dalla mente: la pianta della creatività, del pensiero, delle idee.

È l’illustrazione di Giulia Spanghero sulla copertina della nuova pubblicazione de “La Patrie dal Friûl”, dal titolo sonoro, allitterante: 3 volte “f”, “Feminis furlanis fuartis”. A raccontarle è Erika Adami, giornalista professionista con una lunga esperienza di comunicazione in lingua friulana, già direttrice de “La Patrie dal Friûl”, collaboratrice della Rai Fvg. Il libro raccoglie le storie di 25 donne friulane immerse nel presente.

Figure femminili simboliche, a vario titolo impegnate nella vita economica, sociale e culturale, accomunate dalla “forza” con la quale hanno tenacemente perseguito la propria realizzazione, dall’orgoglio per le radici e dal legame con la propria terra, punto fermo anche quando l’orizzonte del loro lavoro diventa il mondo.

Pubblicate negli ultimi quattro anni sullo storico mensile “La Patrie dal Friûl”, oggi sono riunite nel sesto volume della collana “La machine dal timp”, iniziativa editoriale della Clape di culture “Patrie dal Friûl”, interamente in lingua friulana.

Nella prefazione, Roberta Nunin, professoressa ordinaria di Diritto del lavoro all’Università di Trieste, spiega: «È una sorta di utile vademecum sulla parità tenacemente perseguita e (non di rado faticosamente) realizzata… Una raccolta di micro-storie, che assume, però, un valore assai più generale ed emblematico, facendoci vedere in modo molto chiaro come un altro mondo – in cui competenze e talenti femminili possano avere sempre il pieno riconoscimento che meritano – sia possibile, oltre che doveroso».

Il libro riporta una dedica personale, ma anche una collettiva:

A dutis lis feminis che no àn vôs, a chês che le àn cjatade e no vuelin plui stâ cidinis, a chês che a sielzin di invistî su di se, cence condizionaments e cence sierais

Scrive Erika Adami: «Il Friuli è una terra “feminine e braurose” da sempre, con molti esempi di figure creative, resistenti e rivoluzionarie. Contadine, filosofe, poetesse, imprenditrici, che hanno lottato contro il pregiudizio e l’arroganza, che non hanno attraversato il loro tempo, ma lo hanno vissuto in pieno, spendendosi in prima persona con un cuore e un impegno che vedo anche nelle donne del presente con la forza delle competenze».

La pubblicazione valorizza affermazioni personali e professionali, nei campi più diversi: nella ricerca scientifica, nella cooperazione internazionale, nel sociale, nell’attività d’impresa, nell’arte, nell’agricoltura e nell’artigianato. Le 25 donne scelte da Erika Adami sono: Silvia Stefanelli, Katia Gavagnin, Giada Messetti, Silvia San Marco, Veronica Defilippis, Giulia Piazza, Cristina Noacco, Stefania Sarnataro, Carlotta Del Bianco, Cristina Barbierato, Elisa Copetti, Paola Del Negro, Maria Teresa Bortoluzzi, Anna Scaini, Anna Gubiani, Donatella Nonino, Dania Cossa, Angela Zolli, Roberta Cortella, Alberta Bulfon, Mariangela Avon, Michela Lupieri, Ada Bier, Stefania Ursella, Federica Bressan.

L’autrice ne tratteggia, con cura e delicatezza, il percorso esistenziale, la formazione, il talento, la realizzazione nel lavoro, le difficoltà, le aspirazioni. Le loro storie diventano anche uno spunto per riflettere sul “fare”: concretezza, tenacia, creatività ed innovazione, sentieri su cui costruire un Friuli che va valorizzato e ripensato per un futuro “sostenibile”.

Così Walter Tomada, direttore de “La patrie dal Friûl”, testata che ha anche un’importante anima femminile e conta sull’a presenza di numerose collaboratrici donne: «C’è un proverbio friulano che dice “lis feminis a tegnin in pîts trê cjantons de cjase”, ossia le donne reggono tre degli angoli di ogni casa.

Una verità assoluta nella storia della società friulana dove gli uomini tra impegni di lavoro, guerra e destini di emigrazione hanno spesso ceduto alle donne il governo di tutto, case, campi, stalle, boschi e la società patriarcale era tale solo di nome. Quando nel 2020 – ricorda Tomada – abbiamo deciso con Erika di dare vita a una rubrica che esplorasse il ruolo sempre più decisivo delle donne in tutti i settori della società friulana di oggi, ci siamo dati anche l’obiettivo di scandagliare a fondo tutta una serie di personalità che, lontano dalla luce dei riflettori, ribadiscono ogni giorno che “la Patrie dal Friûl” è donna, e forse la natura inclusiva e plurale di questo territorio dipende anche dal genere che ne ha orientato lo sviluppo».

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