Ein Prosit 2025: Udine capitale internazionale del gusto, tra chef stellati e territorio
Vicesindaco Venanzi: «La città si trasforma in un palcoscenico di eccellenze enogastronomiche, dialogo tra talenti internazionali e produttori locali»

Vicesindaco Venanzi, come si trasformerà Udine durante Ein Prosit? Quale sarà l’immagine pensata per la città in queste giornate?
«Si trasforma a tutti gli effetti in una capitale internazionale del gusto e della convivialità. L’immagine che vogliamo trasmettere come amministrazione, e che eventi come Ein Prosit ci aiutano a costruire, è quella di una città dinamica, contemporanea e accogliente, consapevole di trasmettere una cultura del cibo unica nel suo genere. Un luogo in cui l’eccellenza in cucina si intreccia con una città intera».
Ein Prosit porta chef stellati da tutto il mondo. Come si fa a garantire che questa “invasione” di talento dialoghi e valorizzi le eccellenze del territorio friulano, creando una rete virtuosa e duratura?
«La chiave, ancora una volta, è il dialogo tra istituzioni, talenti internazionali, produttori locali, e entusiasmo imprenditoriale. Ospitare un evento di questo tipo, per cui ringrazio il Consorzio del Tarvisiano, significa anche naturalmente mettere in mostra il nostro modo di stare a tavola, i luoghi simbolo della nostra cucina e i nostri vini».
Qual è la strategia per creare un “sistema” a Udine con altri eventi enogastronomici, che tenga viva l’attenzione per tutto l’anno?
«Ein Prosit è un evento in crescita, che Udine è felice di ospitare. Del resto la nostra strategia, come amministrazione, è quella di favorire gli appuntamenti che coinvolgano l’enogastronomia sul territorio, da Friuli Doc agli eventi turistici, creando un calendario che accompagni cittadini e turisti tutto l’anno. Udine può rafforzarsi come punto di riferimento costante nel panorama enogastronomico regionale italiano e internazionale».
Grandi eventi significano grandi numeri. Come si concilia l’afflusso di migliaia di visitatori con la sostenibilità? E quali sono le ricadute effettive per la città?
«Sul turismo, legato tanto al cibo quanto alla cultura, Udine sta crescendo e di questo siamo molto soddisfatti, perché è anche il risultato di una nuova narrazione che abbiamo deciso di intraprendere. L’obiettivo è che l’afflusso turistico diventi una ricchezza per tutti, a cominciare dal comparto economico, con ricadute tangibili e visibilità, ma anche con un ritorno intangibile: la percezione di una città viva e attrattiva».
Oltre all’indotto immediato, qual è il valore più grande che un evento del genere lascia?
«Udine consolida la propria posizione nelle mappe del turismo enogastronomico di eccellenza. L’eco internazionale degli chef che partecipano a Ein Prosit porta il nome di Udine oltre i confini, rafforzandone il ruolo di città europea del gusto».
L’organizzazione di un evento così complesso richiede una regia ampia. Come collaborano le diverse anime per far sì che tutto funzioni alla perfezione?
«Una delle caratteristiche di Ein Prosit è proprio la collaborazione istituzionale, che coinvolge gli organizzatori in primis, l’amministrazione, la Regione, le categorie economiche, le imprese. Tutto per la riuscita di un evento che Udine è fiera di ospitare e che concorre alla promozione della città».
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