Chiuse le urne, affluenza finale: 47% per le Europee, oltre il 55% per le Comunali

Eletti i primi sindaci nei comuni con un solo candidato. Exit poll: Fratelli d’Italia primo partito, segue il Pd. La diretta 

La situazione in Europa dopo i primi risultati
La situazione in Europa dopo i primi risultati

Si sono chiuse le urne per l’Election day. Sabato e domenica si è votato, oltre che per le Europee, anche per il rinnovo di 114 amministrazioni comunali in Friuli Venezia Giulia, 81 delle quali in provincia di Udine, 16 in quella di Pordenone, 14 in quella di Gorizia e 3 in quella di Trieste.  

Seguirà immediatamente lo spoglio per le Europee, mentre per lo scrutinio dei Comuni bisognerà attendere lunedì dalle 14. Anche se in alcuni comuni, poco meno di trenta in regione, ci sono già i primi sindaci eletti


L’affluenza delle 23

Per le elezioni europee hanno votato il 47,6% degli eventi diritto in Regione, il 51,2% per tutta la circoscrizione Nord Orientale. Rispetto alla composizione per regioni, l’Emilia Romagna si conferma quella a più alto interesse per il voto con un 58,3 percento contro il 51,6 del Veneto. Fanalino di coda il Trentino Alto Adige con il 46,8 percento.

Per le comunali, invece, ha votato il 55% degli eventi diritto in regione. 

Chiuse le urne, i primi exit poll

Fratelli d'Italia si conferma primo partito. Secondo gli exit poll Opinio per la Rai, si attesterebbe tra il 26 e 30%, seguito dal Pd che supera l'asticella del 20% e si colloca tra il 21-25%. Alle 23 è iniziato lo spoglio delle elezioni europee per scegliere i 76 membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia.

I primi dati, ancora con forchette molto ampie, mostrerebbero un testa a testa tra Forza Italia (8,50-10,50) e Lega (8-10%), con gli azzurri leggermente avanti. Terzo partito, il M5S che oscillerebbe tra il 10-14%. L'alleanza di Bonelli e Fratoianni (Avs) supererebbe, sempre secondo gli exit poll, la soglia del 4% attestandosi tra il 5-7%. Più incerto il destino della lista Stati Uniti d'Europa di Emma Bonino e Matteo Renzi (tra il 3,5-5,5%) e Azione di Carlo Calenda (tra il 2,5-4,5%). In questi due giorni si è votato anche per il rinnovo dell’amministrazione della Regione Piemonte e di 3698 Comuni, tra i quali capoluoghi come Firenze, Bari e Cagliari. Intanto, in Europa stando alla prima proiezione del Pe crescono le destre e i sovranisti all'Eurocamera ma, apparentemente, senza sovvertire gli equilibri parlamentari.

Il primo instant poll delle Elezioni 2024 vede in testa Fratelli d'Italia, con una percentuale fra il 27 e il 31%.

  • Il Partito democratico è il secondo più votato, con il 21,5 - 25,5%.
  • Il Movimento 5 Stelle è terzo con il 10-14%.
  • Forza Italia - Noi Moderati tra il 7,5 e il 9,5%
  • La Lega con il 7,5 - 9,5%.
  • Alleanza Verdi - Sinistra con il 4-6%.
  • Stati Uniti d'Europa tra il 3,5 e il 5,5%
  • Azione fra il 3 e il 5%
  • Pace Terra e Dignità tra l'1,5 e il 2,5%
  • Alternativa Popolare 0-1%

L’affluenza alle 19

Per le elezioni europee hanno votato il 41% degli eventi diritto in Regione, il 45,47% per tutta la circoscrizione Nord Orientale. Rispetto alla composizione per regioni, l’Emilia Romagna si conferma quella a più alto interesse per il voto con un 49,5 percento contro il 43,6 del Veneto. Fanalino di coda il Trentino Alto Adige con il 37,5 percento.

Nel dettaglio provinciale:

  • GORIZIA – 44,38%
  • PORDENONE – 39,34%
  • TRIESTE – 37,36%
  • UDINE – 42,95%

Per le Comunali (si vota in 114 centri del Friuli Venezia Giulia), si sono recati alle urne il 49% degli aventi diritto. 

I primi sindaci eletti

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Fedriga al voto

Il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha votato nel pomeriggio nel seggio di via Carli a Trieste per le elezioni europee.

«Partecipare al voto è una scelta di democrazia - scrive il governatore sul suo profilo Facebook - bastano 5 minuti per essere protagonisti del futuro dei prossimi 5 anni in Europa e nei molti comuni chiamati al voto. Scegliere è importante. C'è tempo fino alle 23.00». «È importante scegliere - ribadisce poi in un video postato sul social - perché le politiche dell'Ue condizionano direttamente le politiche nazionali e dei territori. Quindi la libera scelta del voto è fondamentale: ognuno faccia liberamente le proprie valutazioni ma partecipare al voto è una scelta di democrazia»

L’affluenza alle 12

L’affluenza alle 12 di domenica 9 giugno per le elezioni amministrative in Friuli Venezia Giulia (114 Comuni al voto) è del 30,88 per cento. Lo rende noto la Regione.

Per le elezioni europee alle 12 in Friuli Venezia Giulia ha votato il 25,28% degli aventi diritto. Secondo i dati diffusi dal Viminale e pubblicati sul portale Eligendo, l'affluenza maggiore si registra nella provincia di Gorizia (28,50%). Seguono nell'ordine Udine (26,41%), Pordenone (23,63%) e Trieste (23%). Nel 2009, le ultime Europee in cui si votava in due giorni, alle 12 in Fvg aveva votato il 31,4%.

L’affluenza del primo giorno

La prima giornata di voto per le elezioni Europee e Comunali 2024 fa registrare un’affluenza al voto davvero bassa. Alla fine delle prime otto ore di seggi aperti – dalle 15 alle 23 – la percentuale di aventi diritto in Friuli Venezia Giulia che si è recata alle urne è stata infatti pari, rispettivamente, al 14% e 17%.

Oggi seconda e ultima giornata con seggi aperti dalle 7 alle 23. Al termine è previsto lo spoglio per le Europee, mentre quello per le Amministrative avverrà domani a cominciare dalle 14.
 

I comuni

Porcia, che sfiora i 15 mila abitanti, è la cittadina più grande che va alle urne in regione. Per la carica di primo cittadino corrono in 225, la maggior parte uomini, ma non manca un drappello femminile, in alcuni casi con ottime chance di farcela. In ben 28 Comuni c’è un solo candidato sindaco, praticamente sicuro di vincere se andrà alle urne almeno il 40% degli aventi diritto e se verrà votato da almeno il 50% di coloro che si recheranno ai seggi.

Non ci sono solo Comuni molto periferici o montani, come Amaro, Ampezzo, Cercivento, Prepotto, Raveo, Resia, Tramonti di Sotto e altri dove c’è una sola persona disposta a vestire la fascia tricolore, con oneri e onori connessi. Stavolta, ed è un inedito, ci sono anche Comuni importanti e strategici dal punto di vista economico dove la dialettica politica, per un motivo o per l’altro, si è ridotta a zero.

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I casi più eclatanti sono quelli di San Giovanni al Natisone (6.052 residenti), centro fondamentale del Triangolo della Sedia, che vede la candidatura dell’uscente Carlo Pali e Remanzacco (6.064 abitanti), paese manifatturiero alle porte di Udine, dove si ripresenta, senza rivali, l’uscente Daniela Briz. Altro Comune importante dove c’è solo un concorrente, l’ex deputato Daniele Moschioni, è Corno di Rosazzo, sempre nell’area della sedia.

Tre sono i Comuni che in provincia di Pordenone hanno un solo candidato, vale a dire Cavasso Nuovo, Tramonti di Sotto e Morsano al Tagliamento, altri due in provincia di Gorizia, cioè Farra d’Isonzo e Mossa.

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Europee

È il momento del voto, come detto, anche per le Europee. Dopo mesi di campagna elettorale sabato 8 e domenica 9 giugno si svolgeranno le elezioni per il nuovo Parlamento Europeo.

L’Italia elegge 76 parlamentari, di cui 15 nella Circoscrizione Nord Est, che comprende Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna: in tutto ci sono 9.809.086 di elettori.

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A partire da sinistra, in alto: il diciottenne Sebastiano al seggio con il padre; lavoro in un seggio di Remanzacco; Maria Formica tra le prime persone a votare a Manzano; Paolina Tuan è stata la prima a votare a Gonars (Foto Petrussi)

La giornata di sabato al voto

Primo giorno di election day tra alti e bassi per l’affluenza. Se a Pordenone la formula del sabato ha convinto gli elettori che hanno scelto di recarsi alle urne per poi dedicarsi al weekend, diversamente è successo in provincia di Udine. 

Si reca alle urne a 109 anni, Gelmira: "Non potevo mancare"

Le voci sono quelle di alcuni dei turisti che sabato, 8 giugno, hanno guadagnato la spiaggia di Lignano. C’è, infatti, chi alle urne non andrà perché, finalmente, dopo tanto maltempo, questo fine settimana può concedersi qualche ora in spiaggia. Chi aveva prenotato le vacanze e a rientrare a casa per votare non ci pensa nemmeno. E poi c’è chi non lo farà per convinzione. Quella che “tanto il mio voto non cambia nulla”. “Che è tutta una presa in giro”. “Che promettono un sacco di cose e poi non ne fanno una”.

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Pienone in spiaggia a Lignano. A partire da sinistra, in alto: Andrea Caralta, Riccardo Frisan, Francesco Daniel Severi, Annabella Hubbard

Europee, come è andata cinque anni fa

Sono trascorsi appena cinque anni dalle precedenti elezioni Europee, ma, politicamente parlando, sembra essere trascorsa un’era geologica.

Riavvolgendo i nastri della memoria al 2019, infatti, tornano alla mente i fasti dell’epoca del Governo Lega-M5s e, soprattutto a Nord Est, in particolare del partito di Matteo Salvini. Reduce dal brillante risultato elettorale delle Politiche 2018 e, in Friuli Venezia Giulia, delle Regionali di appena due mesi dopo, il Carroccio si presentò nel collegio dell’Italia Orientale con il vento in poppa, deciso a conquistare quanto più terreno possibile. Numeri alla mano, tra l’altro, andò proprio così.

Se a livello nazionale l’allora ministro dell’Interno portò il partito alla sfavillante quota del 31%, nella circoscrizione di Nord Est fece ancora meglio raggiungendo il 41% ottenendo ben sette eurodeputati sui 15 a disposizione del collegio. Tra cui i friulani Elena Lizzi e Marco Dreosto, quest’ultimo successivamente passato al Senato alle Politiche 2022. E se in Friuli Venezia Giulia toccò il 42%, in Veneto il Carroccio arrivò ad un soffio del 50%, mancato per lo 0,12%.

A piazzarsi al secondo posto nel collegio, che comprende anche Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna, fu il Pd. I dem, nel dettaglio, andarono oltre il 23%, grazie soprattutto al risultato dell’Emilia-Romagna (31%) dove però dovettero cedere lo scettro di primo partito al Carroccio. Al terzo posto, proseguendo, salì il M5s con il 10,3% dei consensi e, infine, ci furono Forza Italia e Fratelli d’Italia, fermi rispettivamente al 5,83% e al 5,74%

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