Cossetti, la vera identità della Carnia

UDINE. I temi del Friuli e della marilenghe sono entrati autorevolmente nel calendario dei Dialoghi in biblioteca, ieri a Udine, nell’appuntamento settimanale sulle novità editoriali organizzato dalla Joppi. Si è parlato di musica, in sala Corgnali, in occasione della presentazione del volume “Giovanni Battista Cossetti e la riforma della musica sacra in Friuli tra Ottocento e Novecento”, scritto da Alessio Screm e pubblicato da Forum editrice. Insieme con l’autore e musicologo, difronte a una sala affollata, lo scrittore Paolo Maurensig, il direttore del Messaggero Veneto Tommaso Cerno e David Giovanni Leonardi, docente di Storia della musica al conservatorio Tomadini. Una monografia importante ed esaustiva, quella di Screm, che ripercorre la vita del maestro nato a Tolmezzo nel 1863 e morto Chions nel 1955. Indagine che aggiunge un tassello al mosaico della storia della musica friulana e nazionale fra Ottocento e Novecento. Dopo aver pubblicato “Chopin, il poeta al pianoforte”, il giovane musicologo e organizzatore di eventi culturali si è allontanato dalla storiografia romanzata per dedicarsi interamente all’indagine scientifica, raccogliendo in 500 pagine il frutto dei suoi studi di dottorato di ricerca condotti all’università di Udine. Il volume è impreziosito da foto, spartiti e da un cd che raccoglie le “Dieci premiate composizioni per organo” di Cossetti finora inedite, eseguite da Michele Bravin. Ha introdotto la discussione il direttore della Biblioteca e dei Civici Musei Romano Vecchiet. David Giovanni Leonardi che ha tratteggiato al pubblico il valore del "cecilianesimo" e la figura di Cossetti. E Paolo Maurensig ha aggiunto completato l’analisi letteraria della ricerca di Screm. Al direttore del Messaggero Veneto, Tommaso Cerno, è toccato il compito di approfondire la figura di Cossetti, e di legare il musicista, «personaggio attuale e straordinario, uno dei friulani che ebbero rapporti con Roma», alla situazione della Carnia «spaventata e rabbiosa, derubata non solo del denaro – ha detto Cerno facendo riferimento alla vicenda di Coopca –, ma anche di una parte dell’anima. Libri come questo, che fanno soffermare sulla rettitudine di altri friulani, hanno in sé il germe di identità che non ci farà omologare per comportamenti e omissioni ad altri, e sono molto piú efficaci delle vuote promesse della politica». Infine Screm che ha ripercorso la vita del maestro, segnalando il corpus delle opere, la sua originalità di compositore, «da vero animatore culturale. Una figura di cui oggi la Carnia avrebbe davvero bisogno».
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