Viaggio nel tempo con i Coma_Cose: «Finalmente le emozioni live»

Il duo aprirà la 25ª edizione della Fiera della musica. L’appuntamento sabato alle 21 in piazza Libertà ad Azzano Decimo

Elisa Russo

Spetta ai Coma_Cose l’apertura della 25ª edizione della Fiera della Musica ad Azzano Decimo, domani, sabato alle 21 in Piazza Libertà, con apertura porte alle 20. Il festival continua domenica con Serena Brancale e lunedì “Alla Scoperta di Morricone” con l’Ensemble Symphony Orchestra. I Coma_Cose hanno conquistato popolarità dopo le partecipazioni a Sanremo, nel 2021 con “Fiamme negli occhi”, nel 2023 con “L’addio” e quest’anno con il tormentone “Cuoricini”. Il gardesano Fausto “Lama” Zanardelli e la pordenonese Francesca “California” Mesiano, si confermano un affiatato duo musicale ma preferiscono tacere sui gossip di questi mesi che li vorrebbero al capolinea della loro storia d’amore (culminata con il matrimonio l’anno scorso).

Francesca, da anni vive a Milano. Ha mantenuto un legame con la città natale?

«Sono nata a Pordenone e anche se mi sono trasferita, la mia formazione è avvenuta qui, e me la porto dentro. Pordenone, culla del punk con il Great Complotto, è stata una città piena di moto rivoluzionario, con uno spirito anarchico, per me sono stati miti indiscussi Prozac+ e Tre Allegri Ragazzi Morti, è stato un onore poi conoscerli. Nelle nostre canzoni c’è molto del Friuli e dei confini».

Come definireste l’ultimo anno?

«Intenso. La voglia di rimetterci in gioco e sperimentare linguaggi più pop ha dato i suoi frutti e siamo contenti del consenso ricevuto ma siamo sempre in cerca di novità e stiamo già lavorando su nuovi stili per cambiare nuovamente pelle. Nel frattempo, ci siamo goduti i concerti e vediamo avvicinarsi i due palazzetti di fine tour, a Milano e Roma. Quelli saranno per noi un punto di arrivo significativo, un traguardo a dieci anni di musica, grande dedizione e impegno».

Il tour, partito il 29 giugno da Trento, prima della chiusura nei palazzetti, fa tappa ad Azzano. Che spettacolo sarà?

«Il concerto è ben strutturato, un bel viaggio nel tempo dai primi pezzi più alternativi alle hit degli ultimi anni, il live scorre come un racconto omogeneo dove ogni pagina di musica trova il suo posto. Suonano con noi due polistrumentisti che danno una grande dinamica ai pezzi, ma con l’apporto di visual e una scenografia personalizzata, restano centrali i racconti del nostro duo, sia con le canzoni che con l’intrattenimento».

Con quale spirito avete affrontato il lungo tour estivo?

«“Finalmente” è la parola che ha rappresentato maggiormente il nostro stato d’animo. Erano passati due anni dall’ultimo tour e ci sembrava un secolo, non vedevamo l’ora di rivivere le emozioni dei live, perché è lì che trova maggiormente senso il nostro percorso, che dal giorno zero ha messo al primo posto lo scambio energetico che si crea con il pubblico».

In scaletta anche “La Gelosia”, ultimo singolo dal nuovo album “Vita_Fusa”. Cos’è per voi la gelosia?

«È come il sale, un pizzico non guasta mai, ma troppo non può fare altro che rendere il piatto immangiabile. Il brano è un inno all’accettazione di questo sentimento ma allo stesso tempo vuole disinnescare ogni deriva malsana». 

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