Vanessa Gravina è Medea: al Verdi di Pordenone la voce eterna della ribellione

Debutta “Chiamatemi Medea”, riscrittura di Angelo Floramo con musiche di Maria Beatrice Orlando e direzione di Eddi De Nadai. Un viaggio tra mito, dolore e rinascita nel progetto della Somsi “Lessico umanistico per il Terzo millennio”

Cristina Savi

C’è un urlo antico che attraversa i secoli, una voce che nessun tempo riesce a zittire. È quella di Medea, appassionata ed eroica, assassina e salvatrice, la donna che amò troppo, che osò troppo, che divenne simbolo di una ribellione estrema contro l’ordine maschile e la legge del destino. Domani, alle 20.45, sul palco del Teatro Verdi di Pordenone quella voce tornerà a vibrare nella nuova riscrittura di Angelo Floramo, intitolata “Chiamatemi Medea”, interpretata da Vanessa Gravina, con le musiche originali di Maria Beatrice Orlando e la direzione artistica e musicale di Eddi De Nadai.

Lo spettacolo, commissionato dalla Storica Società Operaia di Pordenone, nasce come un racconto scenico in cui parola, musica e corpo si intrecciano per restituire al mito una potenza rinnovata, capace di parlare al nostro presente. Vanessa Gravina sarà la voce recitante di una Medea che non chiede perdono e non accetta condanne, ma attraversa il proprio dolore come un rito di trasformazione. Accanto a lei, Laura Uolla, soprano, darà forma sonora all’anima ferita e alla nostalgia del mito, mentre la danzatrice Valentina Saggin tradurrà in gesti e movimenti il tumulto interiore della protagonista. Alessandro Maione, attore-mimo, interpreterà un Giasone silenzioso, presenza-ombra che abita la scena come un ricordo o una colpa. A sostenere il tessuto musicale ci sarà il “Go! Borderless Ensemble”, gruppo italo-sloveno formato da Matija Udovič al violino, Barbara Grahor Vovk alla viola, Ema Krečič al violoncello, Marcello Bon al contrabbasso, Ludovica Borsatti alla fisarmonica e Francesco Pandolfo alle percussioni. La drammaturgia sonora si completerà con il coro greco delle studentesse del Liceo Leopardi-Majorana di Pordenone: Sofia Ermione Calabresi, Eleonora Canciani, Benedetta Dolcet, Maria Oliva Fedorovych, Sara Fera, Giulia Mestre e Anna Taiariouna-

Il progetto si inserisce nel percorso culturale “Lessico umanistico per il Terzo millennio” della Somsi. L’intento è interrogare il mito con lo sguardo del nostro tempo, esplorando i confini dell’identità e la fragilità del sentire umano in un mondo attraversato da nuovi conflitti e desideri di rinascita.

I biglietti sono disponibili in prevendita sul circuito Vivaticket e domani sera nella biglietteria del Teatro. 

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