Un grande Battiston bevitore solitario

VENEZIA. Ridi, non puoi sottrarti. Eppure la disperazione sovrasta uomini e cose. Alleggerire il dramma, si dice. La forza è tale quasi da annientarlo. È la forma più irragiungibile, solitamente tocca scegliere, o il bianco della leggerezza o il nero dello struggimento. Matteo Oleotto, il giovanotto goriziano al primo lungometraggio, ha trovato l'equilibrio perfetto, ti fa sentire di che pasta è fatto l'uomo Paolo (un Battiston monumento, che se non spacca con 'sto film... porca miseria), un solitario bevitore incattivito dalla vita, e l'atmosfera di una povera provincia di confine dove si agitano quattro anime in una campagna di poche parole. Pare Ken Loach e non vorremmo esagerare per stupido campanilismo. Farebbe malissimo mentire, soprattutto ai conterranei. Se una sala intera di mille posti va in subbuglio da entusiasmo, vorrà dire pur qualcosa.
Gorizia e adiacenze territoriali. Esistenze modeste, prive dell'energia positiva. Si annegano pensieri nel fondo dei bicchieri colmi di Tocai e di Cabernet. «Bere vino fa gioia, l'acqua xe el funeral». La massima trascina all'estraneazione da alcol, compressi nell'osmiza del paese, la trattoria carsica della liberazione. Qui si gioca la partita. Poche uscite e quasi sempre controllate dalla polizia comunale. Tocca rifugiarsi nella prima casa a tiro se non vuoi finire male soffiando nel maledetto palloncino. Ne sa qualcosa Paolo, un poveraccio solo come un cane, cuoco in un ospizio e alcolizzato di professione. Muore la zia e lui eredita un nipote, che pare scemo. Non lo è. Il ragazzo Zoran si esprime da gentiluomo d'inizio secolo ed è un drago con le freccette. Ci sarebbe ciccia da sfruttare. Un talento può far soldi. Metamorfosi in atto, la più dirompente, quella che squassa e che rende sani i malati e savi i matti.
Irresistibili i due, quando si mettono assieme. Il boy è uno sloveno in crescita, Rok Prasnikar, micidiale davvero. Giuseppe sguscia fuori dalla pazzia e s'infila nel cabaret, registri in opposizione e qui stranamente vicinissimi. Ti vien voglia di piangere, invece ti sganasci. Orgogliosi sia roba nostra. La Tucker Film non abbia timori. Zoran sarà un caso. (Gpp)
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