Trincee e fucilazioni: un saggio racconta la Grande Guerra sulla linea del fronte

La presentazione il 28 maggio a Udine da Caucigh alla presenza del curatore Franco Corleone

Fabiana Dallavalle
Le truppe austro-ungariche sul Tagliamento
Le truppe austro-ungariche sul Tagliamento

Sarà presentato mercoledì 28 maggio, a Udine, alle 18, da Caucigh, alla presenza di Franco Corleone, deputato e senatore per più legislature, sottosegretario alla Giustizia dal 1996 al 2001 e del professore di storia dell'Europa Andrea Zannini, (Università di Udine), una preziosa pubblicazione dal titolo “Sulla linea del fronte.

Episodi della Grande Guerra” (Edizioni Menabò) a cura dello Franco Corleone con una postfazione di Guido Crainz. Definita la “Guerra dei materiali” perché furono essi, non i comportamenti individuali o le strategie militari a determinare sconfitte o successi, la Grande guerra fu una tragedia mondiale che cambiò per sempre il mondo di chi ne fu coinvolto.

La terza edizione del libro, che vede una prima pubblicazione nel maggio 2019 e la seconda nel dicembre dello stesso anno, è ora arricchita da tre racconti sulla guerra di Silvio Villa e impreziosita da un’ampia iconografia. Introduzione e bibliografia sono ampliate e aggiornate mentre l’appendice “Claudio Graziani e gli altri condannati a morte. Una ricerca in corso”, a cura di Manuele Gianfrancesco e Andrea Zannini, consente di approfondire la realtà dei processi e delle esecuzioni sommarie dei soldati in Friuli-Venezia Giulia.

Il lavoro, programmato da parte della Consulta scientifica nominata dal Consiglio della Regione all’interno della legge che ha stabilito la restituzione dell’onore alle vittime della giustizia militare, è una rivendicazione necessaria che dà valore all’autonomia speciale e nasce grazie alla legge regionale 7 del 28 maggio 2021, come ricorda lo stesso Corleone: «Presentata come primo firmatario dal presidente del consiglio regionale Piero Mauro Zanin, prevede una Consulta sulle fucilazioni e decimazioni per l’esempio presieduta dal prof Guido Crainz e successivamente dal prof. Zannini».

Un’ importante contributo, tutt’ora in corso che restituisce volti, voci e onore a chi incappò nell’ingiustizia militare di allora che aiuta a riflettere quanto sia necessario evitare visioni unilaterali condizionate da retoriche e ideologie. Certamente non potrà restare indifferente chi leggerà i tre racconti di Silvio Villa (1882-1934), rientrato in Italia dall’America per partecipare alla guerra come ufficiale del Genio, e in special modo le pagine dedicate a Claudio Graziani capitano degli Arditi pluridecorato che morirà fucilato per non aver obbedito all’ordine di compiere un’azione suicida e impossibile. Qualsiasi banale logica di buon senso è bandita dalla storia dolorosa del giovane capitano, bello, elegante, valoroso.

«Graziani era un soldato fantastico. Giovane come era, aveva la visione chiara del valore strategico di ogni posizione. Aveva in mente un piano d’attacco per qualsiasi punto fosse stato chiamato a conquistare. Era scaltro al pari di un vecchio generale. Qualità veramente preziosa in quelle montagne dove il terreno era così irregolare che le questioni strategiche possono essere decise unicamente sul posto, scrive Villa. Grazie a una scrittura modernissima, esente da retorica, punteggiata da riflessioni etiche ed emotive, Villa mostra al lettore il lato umano di una guerra costellata di ordini assurdi e ingiustizie in cui non la capacità militare ma il disprezzo per la vita dei soldati, ebbe la meglio. Nelle poche righe di conclusione del racconto si condensa crediamo l’intero senso della pubblicazione che attraverso il contributo letterario e scientifico restituisce memoria a chi non c’è più, all'oggi e alle generazioni future. Tra le pagine sembra infatti di poter sentire la voce risoluta di Graziani al telefono: “Colonnello non si può fare! Ci sono dieci linee di reticolato in fil di ferro subito davanti alla nostra trincea e nella mia compagnia non possiedo più di una mezza dozzina di cesoie per tagliarle.” A cui segue la risposta irragionevole e folle del colonnello di “tagliarle con i denti”. 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto