Torna Ecole des Maîtres: sarà l’argentino Di Fonzo Bo a guidare la nuova edizione

Presentata l’iniziativa che coinvolge sette teatri europei: «Lavoreremo su Shakespeare, interrogheremo la realtà»

Mario Brandolin

Nato da un’idea visionaria, all’epoca forse anche utopica, del critico teatrale Franco Quadri, l’idea cioè della creazione di un attore europeo che potesse ascrivere in sé le molteplici esperienze che il teatro andava sperimentando e realizzando in Europa, in un’Europa senza confini, almeno nella pluralità dei linguaggi teatrali, l’Ecole des Maitres, scuola itinerante di perfezionamento per attori professionisti di Italia, Francia, Belgio e Portogallo, tocca quest’anno la sua 31ma edizione. Ed è, come ha affermato ieri in conferenza stampa di presentazione Rita Maffei, la presidente del Css che è capofila del team di teatri europei che realizzano l’Ecòle, “il fiore all’occhiello” dell’attività della compagine udinese che da oltre quarant’anni si occupa di innovazione e di nuovo teatro.

Maitre della prossima edizione che arriverà a Villa Mann in settembre: il regista e attore argentino, ma ormai naturalizzato francese, Marcial Di Fondo Bo. Classe 1968, arrivato in Francia nel 1987 Marcial Di Fonzo Bo si è formato in arti drammatiche all’École du TNB in Francia.Nel 1994 ha fondato il collettivo teatrale Les Lucioles. Ha diretto numerosi spettacoli di autori contemporanei. Come attore, è stato diretto da Claude Régy, Rodrigo García, Olivier Py, Jean-Baptiste Sastre, Luc Bondy e Christophe Honoré. Ha al suo attivo la partecipazione a numerosi film, il più noto dei quali è sicuramente Midnight in Paris di Woody Allen dove interpretavail pittore Pablo Picasso.

Di Fonzo Bo, ieri mattina in collegamento video, ha presentato il suo progetto, che si intitolerà Disparates e si realizzerà in un lavoro attorno a Il sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare. «Per diverse settimane – ha spiegato Di Fonzo B – lavoreremo in diverse lingue e a partire da diverse traduzioni del Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare, un terreno propizio all'invenzione. Da secoli il teatro di Shakespeare interroga la realtà in modo immediato, perché articola l'intimo e il politico come nessun altro».

«Nel Sogno – ha continuato – la convivenza tra la notte, spazio dei fantasmi e del disordine, e il giorno, spazio della realtà e dell'ordine, non è estranea a un'incredibile serie di incisioni di Francisco Goya che mi ha perseguitato fin dall'infanzia: Los Disparates. Sulla base di questa serie di incisioni, comporremo un breve racconto in relazione ai personaggi e alle situazioni del dramma, cercando una vera e propria poetica della complessità, per sfuggire ai percorsi paralleli e tradizionalmente rigidi: la somiglianza con la realtà contrapposta alla costruzione di una nuova realtà parallela».

Con Di Fonzo Bo la drammaturga e traduttrice Marianne Ségol-Samoy in un lavoro che si svolgerà soprattutto all’aperto, del resto il Sogno shakespeariano si svolge tutto in una foresta, «cercando la luce naturale e il passaggio dal giorno alla notte».

In conclusione del suo intervento, Di Fondo Bo ha sottolineato come il sogno di Franco Quadri, di un attore europeo, si stia già ampiamente concretizzando nel fatto, ad esempio, che tutti i sedici partecipanti della prossima edizione parlano almeno due lingue straniere.

In precedenza, dopo i saluti di Maffei che ha brevemente ricordato la storia dell’Ecole, c’è stato l’intervento di Claudio Longhi, direttore del Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, dallo scorso anno prestigioso partner dell’Ecole, il quale ha sottolineato la straordinarietà dell’Ecole che, a suo avviso, al suo nascere alla fine del secolo scorso rappresentò per innovatività e lungimiranza quello che all’inizio del ‘900 rappresentò l’Accademia nazionale d’Arte Drammatica fondata dal critico Silvio d’Amico.

Si superamento dei confini, «nella prospettiva di un sogno per l’Europa che abbia una visione comune nella pur ricca diversità di popoli e di regioni che la compongono», ha parlato il vicepresidente della regione Fvg e assessore alla Cultura e allo Sport Mario Anzil, plaudendo «a un’iniziativa come questa, che proprio nell’incontro e nella condivisione di realtà differenti, ha le sue basi più profonde».

L’Ecole des Maitres 2023 avrà la durata complessiva di 42 giorni e si svilupperà da Angers, dal 28 agosto all’8 settembre, e proseguirà con fasi di lavoro e di presentazione pubblica nelle diverse sedi europee del progetto. Sarà a Liegi dal 9 all’12 settembre, a Milano dal 13 al 16 settembre, a Villa Manin di Passariano, dal 17 settembre al 26 settembre, quando ci sarà una dimostrazione aperta al pubblico, a Coimbra dal 27 settembre al 1 ottobre, a Lisbona dal 2 al 4 ottobre e a Reims dal 5 al 7 ottobre.

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